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Il bomber ritrovato. Mihajlovic si gode il frutto del suo lavoro

Il bomber ritrovato. Mihajlovic si gode il frutto del suo lavoroTUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Lingria/Photoviews
mercoledì 24 dicembre 2014, 20:302014
di Raimondo De Magistris

Prima del suo approdo alla Sampdoria Stefano Okaka sembrava un calciatore smarrito. Dopo la prematura esplosione alla Roma che ha fatto di lui nel 2005 il più giovane giocatore italiano a disputare una partita nelle coppe europee, il centravanti classe '89 non era mai riuscito a rispondere in maniera adeguata alle aspettative che troppo frettolosamente si erano riposte in lui. Paragoni azzardati, una notorietà arrivata troppo presto e l'adagiarsi sugli allori ancor prima di partire hanno reso amare le successive avventure di Okaka che dopo un escalation di delusioni aveva ormai smarrito la bussola.
"Non mi divertivo più. Ho pensato anche di smettere", ha ammesso recentemente lo stesso Okaka che prima dell'approdo alla Sampdoria somigliava ormai troppo a un ex giocatore. Modena, Brescia, Fulham, Bari e, soprattutto, Parma sono state avventure finite male una dopo l'altra. Tutte non all'altezza delle aspettative.
Poi, come un fulmine a cielo sereno, la chiamata di Sinisa Mihajlovic. La Sampdoria lo acquista dal Parma in cambio di Nicola Pozzi e rivolta come un calzino la carriera del calciatore.

Bravo l'allenatore serbo a ritrovare prima l'uomo e poi il centravanti, a motivarlo come mai era accaduto in passato e a metterlo subito al pari degli altri. Una fiducia che mancava da troppo tempo e che ha permesso a Okaka di ripartire da zero. Un'occasione sfruttata a pieno dal calciatore scuola Roma, bravo a ritagliarsi il suo spazio in campo e a diventare in men che non si dica un titolare inamovibile.
In questa stagione il definitivo exploit, nella Sampdoria terza in classifica c'è tanto del suo lavoro. Tre gol segnati, ma soprattutto la certezza che come pochi altri attaccanti in Serie A riesce a coniugare sacrificio e lavoro sporco per far salire la squadra. Con Eder e Gabbiadini nella prima parte di questa stagione ha formato un tridente perfetto, ora il compito di fare la differenza anche senza l'aiuto di un Manolo praticamente già del Napoli. Lui, invece, a gennaio non si muoverà: Mihajlovic potrà godersi almeno fino al termine della stagione il frutto del suo lavoro.