Il centrocampo che fa legna della Juve e un Prescelto che non c'è
Quella di ieri sera è stata una Juventus minuscola. Grinta e cuore, tipici della Vecchia Signora, ieri hanno avuto poco spazio in una Firenze calda, nonostante il termometro. In un Artemio Franchi dove la Fiorentina ha giocato una partita tatticamente perfetta mentre dall'altra parte la formazione di Massimiliano Allegri ha sbagliato. Tanto. Troppo, per esser riconoscibile. Il punto è che un centrocampo così, con Marchisio, Khedira e Sturaro, e senza Pjanic, dà leggerezza in fase d'interdizione e pochi spunti e vivacità in quella di costruzione di gioco. Il Principino ieri è stato letteralmente annullato dalla stretta marcatura di Bernardeschi. Sturaro ha provato a far legna, ma dall'altro lato Khedira, braccato da Borja Valero, non è mai riuscito a spingersi in avanti e anzi è stato pure tenuto basso dalle avanzate di Vecino.
Il punto è che a questa Juventus, Giorgio Chiellini dixit, "manca un LeBron James". Manca un Paul Pogba della mediana, ovvero un giocatore di fisico ed estro, bravo in entrambe le fasi. Nel calcio sono rari, visto che l'esempio del Prescelto racconta da solo di quanto siano gemme questo tipo di giocatori. Per la Serie A, al netto degli inciampi, forse basta. Ma se Miralem Pjanic è più un Curry, ovvero più genio e meno fisico, nel calcio moderno quel che serve sono anche e soprattutto muscoli e talento. Insieme. Cosa rara, nel calcio. E che nella Juventus, di oggi, non ci sono.