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Il derby della Mole, così bello eppure così brutto

Il derby della Mole, così bello eppure così bruttoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 26 aprile 2015, 19:212015
di Ivan Cardia

Il derby della Mole, così bello eppure così brutto. Non è un paradosso, ma la lucida fotografia della stracittadina torinese, andata in scena quest'oggi con due facce, una da esporre e l'altra da nascondere come la polvere sotto il tappeto.

La prima, quella bella, è il volto sorridente di Fabio Quagliarella e compagni, ma anche di Gianluigi Buffon che al termine di una partita molto divertente ha voluto salutare tutti gli avversari. È la faccia del campo, ove il Torino è riuscito a riconquistare la vittoria a distanza di vent'anni dall'ultima volta, mentre la Juventus ha dovuto rimandare una comunque improbabile festa scudetto. Si è detto che dal punto di vista della classifica il derby torinese rasentasse l'inutilità, il che era forse vero, ma un'eventuale sconfitta a sorpresa della Fiorentina contro il Cagliari potrebbe riaprire i giochi in classifica, almeno per quanto riguarda le posizioni che garantiscono l'accesso all'Europa League. Di certo è stato un derby bello da vedere, soprattutto nel secondo tempo, con un Torino non sempre spettacolare ma comunque coriaceo come la sua storia impone ed una Juventus prima irriconoscibile, poi furente ed anche sfortunata. Un derby così bello da sembrare lontanissimo rispetto a quello meneghino, disputatosi appena una settimana fa e così povero, di cuore prima ancora che di piedi, da sembrare di un'altra categoria. Un derby che fa sorridere i granata e non scalfisce il fulgore dei bianconeri. Da Rizzitelli a Quagliarella il passo non è stato così breve, ma oggi il Toro alza di nuovo la testa e la Juve rende onore ad un avversario i cui sforzi danno atto dell'improbità dell'impresa compiuta.

La seconda faccia, quella brutta e paradossalmente opposta allo spettacolo che San Siro ha regalato sugli spalti una settimana fa, è il volto malato e beffardo che si affaccia di tanto in tanto, sempre più spesso per la verità, nel calcio italiano degli ultimi tempi. Il volto sfregiato e dai tratti rozzi di quei tifosi, o sedicenti tali, che ci tengono a mettersi in mostra proprio quando il nostro calcio, meno malandato di quel che sembra, avrebbe più motivi di sorridere. Sul campo il Torino ha ottenuto una splendida vittoria, fuori i tifosi hanno conquistato una sconfitta idiota, di cui avremmo fatto volentieri a meno. I sassi lanciati contro il pullman della Juventus prima della partita non pareggiano il conto con le bombe carta lanciate dai sostenitori bianconeri nella curva del Torino durante l'incontro; le due cose si sommano, nella loro miseria, per sconfiggere il calcio italiano, in così inattesa rinascita sul fronte tecnico, ma costretto a sprofondare per il suo contorno. Bello come un derby della Mole, brutto come uno scontro inutile in una domenica di aprile. Il calcio è di chi lo ama, dice lo spot della Serie A che imperversa in televisione e sui social; il calcio va sottratto a chi lo odia, si potrebbe dire, affinché chi lo ama possa continuare a farlo.