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Il folletto contro il gigante buono. Hazard e Ibra, campioni differenti

Il folletto contro il gigante buono. Hazard e Ibra, campioni differentiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 17 febbraio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

PSG-Chelsea è Laurent Blanc contro José Mourinho. Perché il tecnico francese è, di fatto, poco più che un novizio a questi livelli - arrivato ai quarti di finale nella passata edizione di Champions League - mentre lo Special One ha raggiunto con due squadre ottime ma normali, come il Porto 2004 e l'Inter 2010, a riempire la propria bacheca, mentre con Real Madrid e Chelsea non è riuscito a fare la differenza fino in fondo. Tanto più che sia Blues che Galacticos hanno vinto la Coppa dalle grandi orecchie dopo il suo addio, seppur con modalità diverse.
Oltre ai tecnici, soprattutto in queste sfide, c'è di più. Perché la sfida può essere quella fra Diego Costa e Ibrahimovic, ma la realtà è che l'uomo copertina del Chelsea è più Eden Hazard. Che ha spiegato di essere incoraggiato da Mourinho per segnare di più - e probabilmente prendersi più responsabilità - ai livelli di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi. Non è semplice perché il belga è probabilmente ancora un paio di gradini sotto i mostri sacri, seppur i londinesi siano trascinati dal proprio folletto, con la bacchetta magica. Così da una parte, ma dall'altra c'è sempre lo svedese.

Vero è che il PSG non sta vivendo un grande momento, e che il pareggio con il Caen all'ultimo minuto è stata una vera e propria mazzata, ma Ibra è riuscito a far parlare di sé. Per un gol splendido, al primo di gioco, e per l'ammonizione patita subito. Sembrava una sbruffonata, con quel corpo completamente tatuato e un giallo con una gara ancora completamente da giocare. Invece è stato un messaggio ai potenti della terra, con la cassa mediatica che solo una partita di calcio con Ibrahimovic può dare. Forse non capiterà niente, ma non c'è nulla di più rimbombante che un messaggio a reti quasi unificate, in tutto il mondo. Per il resto è il solito, splendido e dominante attaccante. A cui continua a mancare una Champions per coronare una carriera fantastica.