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Il grido di dolore di Conte. Stage primo passo, ma serve di più

Il grido di dolore di Conte. Stage primo passo, ma serve di piùTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 18 dicembre 2014, 08:302014
di Tommaso Maschio

Con un'intervista a Rai Sport il ct della nazionale azzurra Antonio Conte ha lanciato il grido di dolore di un tecnico che deve ricostruire una squadra reduce da due cocenti eliminazioni alla fase a girone della Coppa del Mondo – con in mezzo va detto una finale all'Europeo – e che appare povera di talenti e ricambi all'altezza dei grandi vecchi reduci dal trionfo mondiale del 2006 in Germania. "Abbiamo toccato il fondo, ma possiamo ancora scavare", le parole dure e dirette rivolte al mondo del calcio italiano da cui si aspetta dei fatti concreti e non le solite parole o promesse a cui si è ormai abituati.

L'intesa trovata coi club per degli stage durante la stagione in cui cementare il gruppo e fargli comprendere gli schemi del nuovo ct è un primo passo verso una nuova visione della Nazionale, ma non è abbastanza per il tecnico. Serve una maggiore cura dei settori giovanili per far crescere calciatori che possano dare nuova linfa alla maglia azzurra e sopratutto serve una maggiore attenzione nei loro confronti da parte dei club, maggiore coraggio nell'affidarsi ai giovani autoctoni come accade in altre realtà calcistiche in giro per il Mondo per far crescere l'Italia e farle raggiungere quegli obiettivi che la storia e il blasone pretendono.