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Il Milan ha scelto Inzaghi: tutto sul summit tra Galliani e Berlusconi

Il Milan ha scelto Inzaghi: tutto sul summit tra Galliani e Berlusconi TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 27 maggio 2014, 07:302014
di Antonio Vitiello

E' durato tre ore il vertice a villa San Martino, ad Arcore, tra il presidente Silvio Berlusconi, Adriano Galliani e inaspettatamente anche Pippo Inzaghi. La presenza del tecnico della Primavera è stata la chiave della serata. Il Milan infatti lo ha convocato per promuoverlo in prima squadra al posto di Clarence Seedorf. Una soluzione interna che permetterà al club di risparmiare, visto che Pippo è già legato da un contratto, e soprattutto puntare su un volto conosciuto a Milanello. Per l'ufficialità bisognerà attendere l'esonero di Clarence Seedorf che dal suo punto di vista non ha intenzione di arretrare, ma di avere tutti i soldi che gli spettano dal contratto biennale da 2,5 mln.

LA SCELTA DI GALLIANI - Inzaghi è sempre stato il prescelto di Adriano Galliani, l'ad ancora una volta è stato determinante nella scelta. Il sorpasso di Pippo ai danni di Emery è arrivato proprio nel weekend, dopo il viaggio di Galliani a Lisbona e il summit di domenica sera, pare infatti che lo spagnolo non ha entusiasmato il patron. Pippo ha sempre avuto un grande rapporto con il club e il Milan punterà su di lui per ritrovare serenità. La scelta però suscita qualche interrogativo, soprattutto dopo la scottante gestione di Seedorf. Serviva probabilmente un allenatore di maggiore esperienza per ripartire dopo l'annata peggiore degli ultimi 15 anni. Inzaghi dovrà gestire un gruppo modestissimo, sia caratterialmente che tecnicamente.

NESSUN PASSO INDIETRO - Clarence Seedorf invece aspetta di essere convocato per discutere della sua posizione. L'olandese non ha intenzione di accettare una buonuscita, vuole i suoi 5 milioni netti, fino all'ultimo centesimo. Sarà un braccio di ferro, Seedorf non vuole fare un passo indietro e questo mette il Milan nella complicata posizione di sperperare ben 10 milioni lordi, soldi che potevano fare molto comodo per il mercato, in un momento di grande ristrettezza economica.