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Il normalizzatore che diventa sempre più potenziatore

Il normalizzatore che diventa sempre più potenziatoreTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 15 gennaio 2017, 09:002017
di Francesco Fontana
fonte Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'
Risultato finale: INTER-CHIEVO VERONA 3-1

Convincente, grintosa, a tratti bella. Ma soprattutto affamata. L'Inter è totalmente un'altra squadra rispetto a quella zoppicante della gestione De Boer, che oggi non si scioglie come neve al sole con la prima difficoltà, bensì reagisce e mostra gli artigli da grande. E contro il Chievo Verona arriva un successo, oltre che importantissimo nell'economia della classifica, netto. Cercato, voluto a tutti i costi.

Un bravo a Pioli, che senza inventarsi nulla di clamoroso è riuscito a ridare fiducia a giocatori che fino a poche settimane fa sembravano persi, elementi di una squadra troppo brutta per essere vera. Un gruppo che a Udine ha imparato anche a vincere senza meritare (ma le big fanno anche così, i nerazzurri stanno provando a diventarlo), mentre contro gli uomini di Maran è arrivato anche il gioco.

Applausi per il giovane Gagliardini, che pronti-via si è preso il 'Meazza' con una prestazione di assoluta personalità. Positiva anche la prova di Kondogbia, che sta gradualmente acquisendo fiducia (era ora), mentre resta il rebus sulla posizione di Joao Mario: può il campione d'Europa portoghese ricoprire anche il ruolo di trequartista? Difficile. Meglio qualche metro più indietro, come centrale nei due o mezzala destra in un centrocampo a tre.

Davanti, invece, le solite, ciniche e spietate certezze: a destra Candreva è un 'tuttofare' meraviglioso che non tradisce mai, Perisic a sinistra è un treno instancabile, mentre Icardi non ha ormai bisogno di alcun commento: centro numero 15 in 20 presenze realizzato come un vero, grande killer d'area di rigore. Complimenti.

In difesa non male i due centrali (Murillo sta lentamente ritrovando sicurezza), mentre è sufficiente la prestazione di D'Ambrosio. Coraggioso in fase offensiva (soprattutto in avvio quando va anche vicino al gol) e attento dietro, eccezion fatta per la rete di Pellissier. Una circostanza in cui non contrasta a dovere nel cuore dell'area, anche se in suo sfavore gioca il 'buco' di Maurito sul primo palo. Ma tant'è. Benissimo Ansaldi, che sulla sinistra mostra la miglior versione di sé, quella ammirata a Genova.

C'è quindi da sorridere in casa nerazzurra. Quinta vittoria consecutiva e terzo posto che, nonostante rimanga un traguardo complicato, non è più utopia. L'Inter corre, i risultati si vedono. E il normalizzatore diventa sempre più potenziatore.