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Il PSG e la maxi sponsorizzazione dal Qatar. Raggirato il fair play finanziario

Il PSG e la maxi sponsorizzazione dal Qatar. Raggirato il fair play finanziario
mercoledì 16 aprile 2014, 15:192014
di Andrea Losapio

I dubbi c'erano, e ci sono ancora. Ed è probabile che qualcuno agisca di conseguenza, se non subito a breve giro di posta. Il Paris Saint Germain ha chiuso il bilancio della scorsa stagione (2012-13) con solamente 3,5 milioni di perdite, nonostante gli arrivi di Thiago Silva e Ibrahimovic. Senza contare Lucas, Lavezzi o Verratti. Insomma, in pieno allineamento con le regole del Fair Play Finanziario, verrebbe da dire.
Invece no, perché è stata la maxi sponsorizzazione della Qatar Tourism Authority - di cui avevamo già discusso con un articolo del 23 gennaio - a fare la differenza, ed essendo un modo per raggirare le regole potrebbe quindi essere sanzionata: i 700 milioni in cinque anni andranno a influenzare retroattivamente tutti i bilanci dei capitolini, che vedranno crescere fino a quasi 400 milioni di euro il fatturato.

Senza la maxi sponsorizzazione gli incassi si attestano a circa 234 milioni, più dell'Inter, in linea con il Milan, dietro la Juventus che è intorno ai 270. Obiettivamente impensabile, pure per una società in crescita e che fino all'altro giorno aveva davvero poche spese, pensare di inceppare il mercato con cifre astronomiche, a meno che i circa 150 milioni del QTA non facciano la differenza.
La UEFA giustamente indaga, perché sembra davvero un metodo per cambiare le carte in tavola, come fatto con il Manchester City con la sponsorizzazione dell'Etihad Stadium ma, più in generale, con tutte le operazioni di marketing legate a doppio filo agli sceicchi. Insomma, qualora dovessero essere accertate investimenti non propriamente legittimi (per essere leciti lo sono) allora pure il PSG rischierebbe l'Europa che conta. Oppure il blocco, per qualche stagione, del mercato. D'altronde Barcellona docet.