Il punto sulla Premier - Conte sempre più padrone. Klopp, che tonfo

"Volare, oh, oh!". Dopo 14 giornate, Antonio Conte può liberare il suo canto di gioia nel 'blu dipinto di blu', ammettendo finalmente di essere 'felice di stare lassù', in cima alla Premier League più spettacolare di sempre. In virtù del 3-1 rifilato a domicilio al Manchester City di Pep Guardiola, il Chelsea ha legittimato con un atto di forza, il più perentorio degli otto sfoderati negli ultimi due mesi, la sua leadership incontrastata in campionato.
I Citizens, veri sconfitti di giornata, scivolano così al quarto posto, cedendo lo scettro di alternativa più credibile dei Blues all'Arsenal del volpone Arsene Wenger, esagerato nel 5-1 con cui ha avuto ragione di un sempre più depresso West Ham, spazzato via da un hat trick scintillante di Alexis Sanchez, neo co-capocannoniere insieme a Diego Costa a quota 11 gol (Aguero è attardato di una segnatura e il campo lo rivedrà, forse, tra tre giornate).
Ingrana le marce alte il Tottenham, stabile al quinto posto, ma ora a sole tre lunghezze dalla terza e dalla quarta piazza: la squadra di Mauricio Pochettino ha dimenticato alla svelta il primo ko nel torneo subito per mano del Chelsea riversando la sua vendetta tremenda sul malcapitato Swansea, seppellito da 5 gol e ricacciato senza pietà all'ultimo posto dopo la chimerica affermazione con il Palace di 7 giorni fa.
Elettroencefalogramma piatto per il Manchester United di José Mourinho, in astinenza di vittorie tra i confini nazionali ormai da un mese: l'ultimo 1-1, il terzo brodino di fila nelle ultime tre, è arrivato a Goodison Park al cospetto dell'Everton di Rambo Koeman, salvato ancora da un rigore di Baines che ha impattato il precedente gol del vantaggio di Ibra segnato 'alla Ibra'.
Un gradino sotto i Red Devils troviamo, contro ogni pronostico, il WBA del 'never relegated manager' Tony Pulis, spietato nel mandare al tappeto un Watford che secondo Mazzarri aveva disputato 'la migliore prestazione sotto la sua gestione'.
Scala le gerarchie in classifica anche lo Stoke City, vittorioso per 2-0 contro il solito Burnley allergico alle trasferte lontano da Turf Moor.
Sempre rimanendo 'tra color che sono sospesi' della graduatoria cade fragorosamente il Southampton di Claude Puel, tradito da uno strafalcione di Forster che ha aperto l'autostrada verso la vittoria netta per 3-0 del Crystal Palace.
Non se la passa per niente bene il Leicester City di Claudio Ranieri, perdente nello scontro diretto salvezza (strano a dirsi per i campioni di Inghilterra in carica) contro il Sunderland. A questo punto, King Claudio sarà certamente spettatore attento e interessato del Monday Night di stasera, quello che mette di fronte Hull City e Middlesbrough, sfida ad altissima tensione tra la penultima e la quintultima della classe.

PS: Ma cosa è successo a Dean Court? Gli esperti stanno ancora esaminando il caso, ma non è detto che possano arrivare ad una soluzione plausibile. D'altronde, come si può spiegare in maniera razionale la rimonta di un Bournemouth che, sotto 3-1 al 64' con un Liverpool in pieno controllo del risultato, è riuscito a ribaltare l'esito finale segnando tre gol tra 76' e 93? Intanto, il manager dei Reds Klopp minimizza l'accaduto: "Naturalmente questo ko può aiutarci aiutare, nessuna strada è senza ostacoli. Sono solo tre punti, non di più: non si può essere campioni nel mese di dicembre".

CLASSIFICA - Chelsea 34; Arsenal 31; Liverpool 30; Manchester City 30; Tottenham 27; Manchester United 21; WBA 20; Everton 20; Stoke City 19; Bournemouth 18; Watford 18; Southampton 17; Crystal Palace 14; Burnley 14; Leicester City 13; Middlesbrough 12; West Ham 12; Sunderland 11; Hull City 11; Swansea 9.