Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Il secondo round di una sfida infinita

Il secondo round di una sfida infinitaTUTTO mercato WEB
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
venerdì 24 ottobre 2014, 08:152014
di Gianluigi Longari

288 a 230. Il primo round sul rettangolo verde, composto da un ventennio di prodezze in ogni angolo del globo e con molte delle maglie più prestigiose del nostro calcio, se lo è aggiudicato Pippo Inzaghi. Più rapace di Vincenzo Montella, magari meno spettacolare, ma di certo con quell'istinto del gol che ha sempre certificato l'efficacia di due bomber assolutamente straordinari e che tutto il mondo ci ha invidiato. Per due così, due che si sono cibati del brivido dell'esultanza e della gioia sprigionata dalle loro reti sopra ad ogni altra cosa, sarebbe stato difficile pronosticare un futuro da allenatori di successo. Tuttavia l'assoluta imprevedibilità dello sport più bello del mondo ci propone per questo weekend il faccia a faccia tra due tecnici che fanno dello spettacolo e della spregiudicatezza delle rispettive compagini un marchio di fabbrica imprescindibile.

Milan-Fiorentina sarà anche e soprattutto questo, marchio di fabbrica di un calcio che cerca di cambiare, scostandosi da quella etichetta difensivista che ci siamo cuciti addosso nel passato, e che il nuovo modello tattico personificato anche da Montella ed Inzaghi vorrebbe invece strapparci via. Poca gavetta per entrambi i predestinati, con Montella che a differenza di Inzaghi non è stato sufficientemente supportato dal club più importante della sua carriera da calciatore nelle vesti di mister in erba. Dopo la Roma è dovuta arrivare la mirabolante esperienza di Catania per concedere all'aeroplanino di Pomigliano d'Arco la chance di una panchina importante come quella della Fiorentina, mentre per ora Pippo Inzaghi sta ricevendo dal suo Milan il totale appoggio per procedere con la sua crescita professionale. Vada come vada, sarà lo spettacolo a trionfare. Uno zero a zero con due come quelli lì costretti a stare ancorati alla panchina sarebbe una punizione troppo pesante per entrambi.