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In Italia si sta bene: storie di esuberi eccellenti. E di società in attesa

In Italia si sta bene: storie di esuberi eccellenti. E di società in attesaTUTTO mercato WEB
© foto di Andrea Ninni/Image Sport
sabato 1 agosto 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

"In Italia si sta bene, in Italia si sta male, si sta bene si sta male, in Italia si sta male, si sta meglio si sta peggio, qui si sta come si sta" cantava, o meglio scriveva Rino Gaetano, in un inedito poi portato da Paolo Rossi ad un recente Sanremo. Lo stanno scoprendo anche le società di calcio, che prima di acquistare hanno bisogno cedere: lo abbiamo ripetuto in più occasioni, ma il refrain del mercato estivo sembra non cambiare. L'esubero addosso, riprendendo stavolta l'ultima hit dell'estate, caratterizza le big, ma non solo quelle, di Serie A: ad un mese dalla chiusura del mercato, in tante hanno già scelto il proprio obiettivo prioritario, ma devono fare i conti con alcuni giocatori che di trasferirsi non ne vogliono sapere. Esubero non per forza vuole dire giocatore sgradito, per inciso: è un esempio il caso di Fernando Llorente. Nei cui confronti la Juventus non prova altro che gratitudine per i due anni all'ombra della Mole, ma la cui presenza non è più necessaria dopo l'esplosione di Morata, alla quale si sommano gli arrivi di Mandzukic e Zaza. Anzi, è di troppo, perché di centravanti Massimiliano Allegri non ha più bisogno, a differenza di un trequartista, il cui possibile arrivo si è ormai trasformato in una telenovela dai toni anche stucchevoli. Non che l'arrivo di Draxler, o chi per lui, dipenda in maniera diretta dalla cessione dello spagnolo, almeno dal punto di vista tattico, ma l'addio dell'ex Athletic Club aiuterebbe di certo. Le sirene del Monaco sono rimaste inascoltate, quelle del Siviglia sembrano più attraenti, ma alla finestra restano due grandi club come Arsenal e Real Madrid: più facile che Llorente accetti squadre del genere per lasciare il Bel Paese, dove evidentemente si sta bene.

Ne sa qualcosa anche Xherdan Shaqiri: preso Jovetic, inizia a comporsi il puzzle dell'attacco di Roberto Mancini all'Inter. Lavorando in primo luogo per sottrazione: la prossima mossa dovrebbe essere la tanto sospirata cessione dell'elvetico, che non si vuole decidere a lasciare la Pinetina; Shaqiri ha rifiutato lo Stoke City, sta facendo aspettare lo Schalke 04, adesso registra l'interessamento, forte, dell'Everton. Chissà che il Goodison Park gli piaccia più del Britannia Stadium, sta di fatto che la sua permanenza al momento frena le mire dei nerazzurri sul mercato: il Mancio ha chiesto in maniera abbastanza chiara Ivan Perisic del Wolfsburg, ma per ora è costretto ad aspettare. Trattativa non semplice, quella per il croato, che a questo punto resta l'ultimo obiettivo della Beneamata per il proprio: l'unica alternativa realistica è quella che porterebbe a Diego Perotti, vicino al rinnovo con il Genoa e seguito anche dal Napoli. Ma Shaqiri dovrebbe prima salutare l'Italia, dove evidentemente si sta bene.

Non parlate di permanenza in Italia a Mohamed Salah: doveva rimanere alla Fiorentina, ha salutato l'Artemio Franchi ma anche lui pare deciso a rimanere al di qua delle Alpi. Il suo arrivo alla Roma è ormai cosa fatta, anche se per l'ufficialità bisogna attendere: non tanto le questioni burocratiche, che viola e giallorossi, con il Chelsea di mezzo, potrebbero risolvere a breve, quanto la cessione di almeno un giocatore dall'attacco a disposizione di Rudi Garcia. Il principale indiziato è Mattia Destro, anche lui deciso a rimanere in Serie A: dopo aver rifiutato Monaco, proprio i gigliati sembrano la destinazione più verosimile. Anche Gervinho è dato per partente, ma ha chiesto la luna all'Al Jazira, o almeno è questa la versione filtrata al momento della sua possibile cessione, adesso ci pensano i club inglesi, magari il ritorno in Premier League potrebbe stuzzicarlo, anche se finora ha dato il meglio di sé nel Paese ove il sì suona, dove evidentemente si sta bene.

Ultimo soltanto in ordine di tempo, Gokhan Inler, che a Napoli è chiuso dall'abbondanza del centrocampo fornito a Maurizio Sarri: i suoi anni migliori li ha vissuti tra Udine ed il capoluogo campano, comprensibilmente si sente ancora un giocatore di fascia medio-alta, altrettanto comprensibile che abbia evaso le chiamate dal Besiktas. Nella tarda serata di ieri si è parlato di un accordo tra i partenopei e il Leicester, altra soluzione che non incontrerebbe il gradimento del giocatore svizzero. La cui presenza al momento è tra quelle che impedirebbero al Napoli, viste le nuove regole, di portare a casa nuovi rinforzi, anche in altri reparti, o almeno di farlo a cuor leggero . Alla fine potrebbe accettare l'estero, ma al momento pare intenzionato a rimanere nello Stivale, dove evidentemente si sta bene.

Storie di giocatori graditi e utili fino a poco fa, che all'improvviso diventano esuberi per la necessità di rinnovare le rose delle squadre di rispettiva appartenenza. Ma che non sembrano tanto propensi a lasciare il Paese dove, chi più chi meno, hanno trovato un ambiente confacente alle loro qualità, di gioco o di vita. Manca un mese alla chiusura del mercato, in Italia si sta bene anziché no, ma prima o poi qualcuno dovrà salutarla.