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Inghilterra contro Italia: la differenza fra Cellino e Manenti

Inghilterra contro Italia: la differenza fra Cellino e ManentiTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 27 febbraio 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

C'è una Federazione che permette a un industrioso industriale di contrarre debiti per quasi cento milioni di euro, cedere un club a un euro - due volte - a gente di dubbia capacità economica, si permette - finché la due diligence non è finita (e già qui farebbe ridere) - di continuare a non pagare stipendi, di dire bugie su fantomatici bonifici, di sospendere partite che andrebbero perse a tavolino. Insomma tutto, l'importante è salvare il carrozzone, con la possibilità che il Parma (tanto vale fare nomi) possa giocare in Serie B l'anno prossimo. Libri in tribunale, curatori, asta fallimentare, nuova proprietà. Magari non Doca, che nel frattempo si faceva smentire dal sito ufficiale, né Manenti, che si fa spesare il viaggio in Slovenia dal Parma. Già ci ha guadagnato, visto che ha messo un euro per acquistarlo. Lasciando perdere tutto il resto, è il padrone del vapore e qui in Italia si può fare un po' come si vuole.
Oltremanica, invece, c'è un regolamento che marca stretto pure i Presidenti.

Che, come faceva notare qualcuno qualche giorno fa, "di solito nemmeno si conoscono". Giusta frecciata a chi, a mezzo stampa, picca e ripicca, chiedendo giustizia divina o riportando frecciatine. Ieri RaiNews ha deciso di non far vedere più i video dell'ISIS, alle volte l'oblio mediatico è la soluzione migliore (anche per Manenti). In ogni caso, Cellino è stato sospeso fino al 10 di aprile per la condanna per evasione fiscale qui in Italia. Non è mai stato semplice, per l'ex patron del Cagliari, riuscire a giustificare la propria ascesa a presidente del Leeds - che ha vissuto momenti decisamente migliori nella sua storia - e la FA lo ha sempre guardato con legittimo sospetto. A un anno di distanza la Federazione si interroga sul futuro del club, mentre in Italia il Parma ha cambiato più presidenti che calciatori (e questo, sì, è una novità visti i 242 tesserati di cui parlava Melli) con la FIGC che ha indagato solamente venerdì scorso. Abbiamo un problema, Houston.