Inter 'bruciata' da Guarin, non da Galliani
Nella giornata di ieri l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ha svelato dettagli e retroscena della trattativa Bonaventura durante la presentazione di Fernando Torres. L'ad rossonero è apparso decisamente soddisfatto per un'operazione nata nelle ultimissime ore di calciomercato, subito dopo il comunicato in cui è stata annunciata la fumata nera per lo scambio Biabiany-Zaccardo. "Fino alle 19.30 credevo nello scambio Biabiany-Zaccardo. Saltato tutto abbiamo avuto l'idea Bonaventura, lui era già a Milano perché doveva andare dall'altra parte".
Parole che non lasciano spazio a grossi dubbi sulla squadra rivale, dichiarazioni che annunciano esplicitamente come l'Inter sia stata battuta sul fil di lana nella corsa al centrocampista dell'Atalanta.
Più che da Galliani, in realtà, la frenata finale del club nerazzurro è arrivata a causa della mancata cessione di Fredy Guarin.
Dopo l'addio di Alvarez il colombiano doveva essere sacrificato per l'ultimo innesto in avanti, per inserire un quarto attaccante a un reparto competitivo ma che può contare solo su Palacio, Icardi e Osvaldo.
La cessione dell'ex Porto - il Valencia spingeva solo per il prestito - sarebbe servita per finanziare il colpo Borini (l'innesto ideale) o, magari, proprio per l'acquisto di Bonaventura, calciatore che quantomeno avrebbe permesso a Mazzarri di avere a disposizione un esterno con caratteristiche prettamente offensive.
Per Guarin però nessuno ha messo sul piatto i 15 milioni di euro richiesti. E' stato il colombiano a 'bruciare' l'Inter, non l'idea last minute di Adriano Galliani.