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Inter campione d'Italia. Lo scudetto di Marotta, il primo dirigente stellato del calcio italiano

Inter campione d'Italia. Lo scudetto di Marotta, il primo dirigente stellato del calcio italianoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 22 aprile 2024, 23:41Serie A
di Ivan Cardia

L'Inter si cuce sul petto la seconda stella della sua storia, Giuseppe Marotta la prima. Anche se figurata: immaginiamo che non cambierà tutto il suo guardaroba dopo uno scudetto. Il conteggio, peraltro, è basato tutto sulla risposta a una domanda: quanti scudetti ha vinto con la Juventus? In nerazzurro, il conteggio si aggiorna, è già arrivato il secondo. Chissà se l'avrebbe mai immaginato quando, arrivato da Torino in rotta con Agnelli anche per l'affare CR7, si è trovato a dover restaurare una società ambiziosa sì, ma reduce pure da quel gran caos che è stata la breve era Thohir.

Il decimo scudetto. Il dubbio, si diceva, è legato all'addio ai bianconeri, presi nel 2010 da macerie ben più complicate da gestire e salutati il 25 ottobre 2018. Nel mezzo, il ciclo d'oro: sette scudetti sono certi, l'ottavo è proprio quello della stagione 2018/2019. Iniziata con Marotta, chiusa senza di lui, nel frattempo - a dicembre - passato all'Inter di Steven Zhang, che si è fiondato sul miglior dirigente possibile. E i fatti gli hanno dato ragione.

Marotta league è il termine che spopola sui social tra i tifosi avversari. Ormai, pure tra quelli nerazzurri che però la declinano in ben altro verso, e ogni tanto pure in viale della Liberazione ci si fa una risata su un campionato che l'amministratore delegato interista, 67 anni compiuti a marzo, ha saputo dominare e conquistare con impressionante regolarità.

Più che di league, è forse meglio parlare di metodo Marotta. Forgiato nei lunghi anni di gavetta tra la provincia lombarda, Venezia e l'exploit doriano, poi in quelle otto stagioni di Juve dove ha imparato a vincere. Due i capisaldi: organizzazione e realismo, nelle scelte e negli investimenti. All'Inter li ha portati da Torino: appena arrivato, gli capitava di festeggiare un gol contro la Lazio e lo prendevano per matto, come chi esulta per la cosa più normale del mondo. All'Inter, da amministratore delegato, è la grande garanzia di un club che vince lo scudetto senza che il presidente - presente a distanza e in call, certo - abbia seguito dal vivo una singola partita della squadra. Ci pensa Marotta: alla struttura e alla capacità di capire che l'unico investimento vincente è quello sostenibile (e su Ronaldo aveva ragione lui…), coniuga il terzo faro, il dialogo costante, a partire dall'allenatore. Ha avuto fiducia in Inzaghi, anche nei momenti più delicati. Ora è il primo dirigente nella storia del calcio italiano - Boniperti si è fermato a nove, Galliani a otto - a raggiungere i dieci scudetti vinti in carriera. E se per qualcuno non sono ancora dieci, pazienza: ha rinnovato fino al 2027, a cosa fare dopo ci sta già pensando, ma il tempo per vincerne un altro siamo sicuri lo troverà.

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