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Inter con De Boer, ma i problemi rimangono. Servono le tre vesti del tecnico

Inter con De Boer, ma i problemi rimangono. Servono le tre vesti del tecnicoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 27 ottobre 2016, 07:002016
di Francesco Fontana
fonte Milano - Dall'inviato allo stadio 'Giuseppe Meazza'

Serviva solamente la vittoria. Un po' per tutto e tutti. Per la classifica, per i giocatori alla ricerca di un'identità ancora sconosciuta e per il pubblico, fortemente irritato dopo gli ultimi ko consecutivi e particolarmente negativi. Ma soprattutto per lui, il tecnico ormai esonerato con una campagna mediatica rivolta solo ed esclusivamente alla ricerca del suo successore.

Mille nomi, altrettante candidature, ma alla fine quello che conta è il risultato. Arrivato dopo la netta presa di posizione da parte di Erick Thohir, che nel pre-match di Inter-Torino ha chiaramente spiegato: "Siamo tutti con il nostro allenatore". Frank de Boer continuerà quindi a sedersi sulla panchina nerazzurra (almeno per il momento), potendo finalmente sorridere per un aspetto in particolare: la squadra.

Nei giorni scorsi si è infatti parlato di un gruppo ormai lontano dalle sue idee e dal suo modo di proporsi, ma la reazione rabbiosa dopo il momentaneo pareggio di Andrea Belotti spiega molto. I giocatori volevano vincere, e chi parlava di un'Inter con il freno a mano tirato per non 'rischiare' la conferma del 46enne olandese è rimasto deluso. Il gruppo sembra essere con lui. Questa il primo, grande passo proprio nel momento peggiore. E ora?

Ora servirà lavorare (duramente, come ripete spessissimo FdB) per risolvere i tanti problemi che ancora attanagliano l'Inter. Troppe amnesie difensive, reparti talvolta troppo lunghi e conseguenti praterie per l'avversario, difficoltà nella manovra ma, soprattutto, troppa paura nel rischiare la giocata, proporre la soluzione. E tutto ciò stona parecchio, considerando che la maglia indossata non è una qualsiasi, ma nerazzurra.

Questo il prossimo e importante compito per l'ex Ajax, che dovrà vestire i panni di psicologo (per i giocatori), di difensore (di sé stesso) e uomo d'ordine (di una squadra, come detto, ancora troppo fragile). Per il momento è salvo, già proiettato alla sfida di Genova dove ad attenderlo ci sarà una Sampdoria desiderosa di riprendere il discorso avviato nel derby, ma subito interrotto contro la Juventus. Non sarà facile, ma la partita più difficile sembra essere alle spalle. Torino battuto, qualche critica allontanata. Serviva solamente la vittoria. Un po' per tutto, ma soprattutto per l'uomo di Hoorn.