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Inter, due fari nella notte della contestazione

Inter, due fari nella notte della contestazioneTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
venerdì 9 dicembre 2016, 07:152016
di Gianluigi Longari

Nella prospettiva di ripartenza dell’Inter, nel tentativo di costruire uno spirito d’appartenenza che sostanzialmente sembra essere venuto meno quasi del tutto, è opportuno sottolineare come una via maestra possa essere tracciata senza inventarsi pressoché nulla. Sarebbe sufficiente uno sguardo distratto alla storia del calcio recente ed antico, per rendersi immediatamente conto di come le squadre vincenti siano risorte dalle proprie ceneri scovando il proprio battito all’interno di se stesse, affidando l’inizio di un nuovo corso alle risorse costruite in casa, diventate con il passare del tempo i capisaldi di ciò che si sarebbe verificato negli anni successivi. L’Inter ha questa grande opportunità, potendo contare su una base solida costituita da un settore giovanile di primissimo livello, e avendo già dimostrato in passato di essere in grado di produrre dal proprio laboratorio calcistico vere e proprie eccellenze di questo sport. La gara di ieri ne è stata una prima testimonianza, con la buona prestazione di Miangue, a conferma di quanto il belga aveva già mostrato ai tempi della gestione de Boer, e con gli sprazzi di grande classe messi in mostra dal gioiello Andrea Pinamonti.

Due che non hanno certamente dubbi sul club al quale vorrebbero legare a doppio filo il proprio futuro professionale, e soprattutto due dotati di un talento veramente importante in relazione alle rispettive età ed ai ruoli che rivestono. In fondo, cercare lo spiraglio per la rinascita nel momento della crisi più nera, rappresenta una delle peculiarità fondamentali per la costruzione di un’identità solida e se possibile duratura. Esattamente quello che manca all’Inter.