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Inter e fair play finanziario. Thohir guarda al futuro

Inter e fair play finanziario. Thohir guarda al futuroTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
martedì 27 gennaio 2015, 07:452015
di Andrea Losapio

Erick Thohir, in una lunga intervista a Goal.com, ha scacciato i fantasmi. Quelli di un fallimento, di non rientrare nei piani del fair play finanziario, dopo la convocazione in Svizzera causa inelegante passivo accumulato negli ultimi anni. Gli acquisti di Shaqiri e Podolski, con Brozovic in arrivo e Murillo che sarà a disposizione da luglio, senza contare lo stipendio di Roberto Mancini - non proprio leggero, considerando che c'è ancora a libro paga Mazzarri - potranno sì influire sul bilancio nerazzurro, ma Thohir si è detto comunque fiducioso. "Deve esserci il giusto equilibrio tra aspetto sportivo e aspetto manageriale. Il Manchester United non fa la Champions League, ma questo per loro non è un problema. Finanziariamente sono messi bene ed è per questo che continuano a ingaggiare grandi giocatori. Essere in Champions League porterebbe nelle loro casse 50 milioni di € in più, non 500".
In questo virgolettato, che difficilmente verrà detto da nessuno dei presidenti di Serie A vecchia scuola, c'è l'essenza del calcio del nuovo millennio. Che non è un vero e proprio sport ma un business: riuscire a massimizzare i guadagni è la missione principale per una squadra che vuole - anzi, vorrà - essere vincente sul campo. Perché il fatturato è il modo per raggiungere i grandi campioni e portarli in Italia, riuscendo a competere con le grandi squadre.

Lo United, appunto, sarà fuori dalla Champions ma si attesterà intorno ai 400 milioni di euro di fatturato, circa 130 più della Juventus di quest'anno. E la differenza significa acquistare Pogba e pagargli due anni di stipendio, mentre i bianconeri ricostruiscono e ripartono da giocatori certamente di futuro ma meno affermati del francese. Oppure da calciatori top che però sono tra le riserve e gli scontenti dell'attuale squadra di appartenenza. E quindi non i migliori al mondo.
L'Inter ha capito che la Champions è importante ma non è fondamentale. Al momento lo sono solamente i diritti televisivi - perché in Italia il sistema non si basa su piedi d'argilla - che coprono quasi il 50% del fatturato annuale. Merchandising, biglietti e maxi sponsorizzazioni farebbero la differenza, cose che nel Belpaese sono ancora ai margini. Prima verranno sviluppati questi aspetti e prima ci sarà una crescita esponenziale. Sperando che non sia già troppo tardi.