Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Inter: Gabigol dà forma al soprannome. La stagione è girata

Inter: Gabigol dà forma al soprannome. La stagione è girataTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 20 febbraio 2017, 07:152017
di Gianluigi Longari

La retorica ha certamente il suo fascino nell’esaminare la prima sinfonia di Gabigol. Non foss’altro perchè la prima esultanza della sua esperienza italiana arriva nello stesso rettangolo verde in cui quasi 20 anni prima toccò nientemeno che a Ronaldo inaugurare la sua lunga serie di prodezze formato tricolore. Insomma corsi e ricorsi storici che strizzano l’occhio alla nostalgia, o meglio alla saudade, ma che aprono scenari totalmente diversi ma non per questo meno accattivanti rispetto alla storia che fu. Nessuno è così folle da spingersi in paragoni di alcun genere dal punto di vista tecnico, ma è evidente che Gabriel Barbosa abbia avuto l’innegabile merito, almeno per ora, di ricreare quella sinergia magica che mette in contatto i tifosi di una squadra con il proprio idolo. Non quello che segna di più, quello più affidabile, quello più forte. Semplicemente quello in grado di dare forma all’imponderabile, quello in grado di realizzare sogni. E state pur certi che al 75’ minuto di Bologna-Inter, nel momento in cui l’ex giocatore del Santos assieme a Banega faceva il suo ingresso in campo, il sogno condiviso da Pioli così come tutti gli interisti sarebbe stato uno soltanto. Detto fatto. Grazie a tutto ciò che c’è stato dietro, alla giocata da favola di Banega e al bell’assist di D’Ambrosio.

Quasi a voler concretizzare quel “Give me five” che proprio il napoletano e lo stesso Gabigol si erano scambiati sui social network poche ore prima della partita. Una pioggia di consensi, che spazza via le voci che raccontavano dei un ragazzo troppo convinto dei propri mezzi, poco dedito al lavoro quotidiano, e per questo inviso a gran parte dello spogliatoio. Non è così, o se lo fosse mai stato, di certo non lo è più ora. Adesso Gabigol è una risorsa, per il momento quella in grado di regalare successi insperati nell’ultimo quarto d’ora. In attesa che il grande disegno di fuoriclasse intrapreso da Suning l’estate scorsa, arrivi ad un compimento definitivo. Con meno rabone, ma mai senza giocate ad effetto. Gabigol non ha intenzione di cambiare, ma di dare un senso al suo soprannome. Quello decisamente sì.

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport