Inter, il mercato è dei tifosi: l'acquisto non s'ha da fare
Che giochi o non giochi, che parli o stia zitto, non c'è alcuna differenza. Perché Mario Balotelli è nato per stare sotto la luce dei riflettori, e questo ennesimo weekend ne è stato la dimostrazione più tangibile. Dopo l'eliminazione del Liverpool dalla Champions League gli strali di critica e pubblico sono stati rivolti quasi interamente al bomber italiano, preso di mira dalla leggenda Reds Paul Ince, che invitato in maniera piuttosto plateale Brendan Rodgers a disfarsi di SuperMario per riportare la Kop a sognare i traguardi sfiorati la scorsa primavera; e dal suo ex pubblico interista. Sono bastate le prime voci di mercato che hanno riavvicinato Balotelli alla sponda nerazzurra del Naviglio a salare le ferite ancora non rimarginate derivanti dalle polemiche dell'anno del Triplete e dal più recente trascorso rossonero del prodotto delle giovanili interiste.
Cori di scherno ed offese plateali che indirizzano in maniera piuttosto chiara la volontà del popolo nerazzurro in vista della prossima sessione di mercato. Dopo il fallimento della trattativa tra Vucinic e Guarin, l'allontanamento di Walter Mazzarri (che a onor del vero la curva Nord aveva sempre sostenuto a differenza della parte restante dell'opinione pubblica interista), ecco l'ennesimo segnale di una tifoseria piuttosto influente nelle scelte della società supportata. Alla società il libero arbitrio di ascoltare o meno questo suggerimento piuttosto esplicito.