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Inter, il volto di un progetto e l'imposizione di una firma

Inter, il volto di un progetto e l'imposizione di una firmaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 10 novembre 2014, 08:112014
di Gianluigi Longari

Al di lá delle discussioni in merito all'opportunità di proseguire o meno il progetto Inter con Walter Mazzarri, in nerazzurro c'è un profilo che mette inevitabilmente tutti d'accordo. Le undici reti in un inizio di stagione particolarmente travagliato, rappresentano il passaporto da top player di Mauro Icardi, ancora di salvezza di un popolo rabbuiato e leader di un gruppo che non può rassegnarsi all'anonimato dopo appena tr mesi dall'avvio della stagione. La reazione del numero 9 interista dopo i gol della speranza (tradita) nel corso della gara contro il Verona, ha un significato profondo e rispecchia appieno il malessere di un ambiente schiavo di un "vorrei ma non posso" che pare identificare nella guida tecnica le principali responsabilità. Discussioni che scivolano addosso a chi il gol lo ha nel sangue, e vive con rabbia la sua vita da predestinato.

Un tesoro che l'Inter non può permettersi di sprecare, ma che anzi deve essere in grado di valorizzare con un rinnovo di contratto che sia all'altezza del calciatore più decisivo dell'intera rosa così come accaduto con Mateo Kovacic. Le discussioni con Ausilio hanno avuto riscontri positivi, anche se lo scoglio dei diritti di immagine sembra essere al momento insormontabile perché la fumata da grigia diventi finalmente bianca. Accontentare Icardi sembra un passaggio obbligato: sia per legare a doppio filo il volto di un progetto ambizioso ai colori nerazzurri, sia per non privare il popolo interista dell'unico eroe ancora rimasto a rappresentarlo sul campo.