Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

Inter, la pazienza è meritata

Inter, la pazienza è meritataTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 3 ottobre 2016, 07:152016
di Gianluigi Longari

La parola d'ordine è pazienza, e va bene. Pensare di costruire un progetto in parte rivoluzionario (perlomeno per l'Inter) in un paio di mesi era forse una pura utopia. E allora proviamo a lasciare da parte i giudizi frenetici di chi cambia opinione ad ogni piè sospinto, concedendo a de Boer il tempo che lecitamente continua a richiedere, senza tralasciare un'analisi comunque indispensabile per fare un quadro il più possibile preciso della situazione. La sconfitta dell'Inter all'Olimpico contro la Roma, tanto per iniziare, è stata conseguenza di una partita bellissima, in cui i nerazzurri hanno dato l'impressione di poter per larghi tratti giganteggiare al cospetto di qualsiasi avversario. Un'idea che non prende forma e non diventa concreta a causa della labilità delle fondamenta su cui la squadra è stata costruita. Difesa sempre traballante, equilibrio assente, e fase di non possesso insufficiente quando la sfera entra nel possesso degli avversari dotati di maggiore qualità e nelle zone nevralgiche del campo.

La sensazione è quella di un processo di maturazione e apprendimento delle dinamiche tattiche completato solo in alcuni suoi capisaldi (quello del pressing alto per esempio), ma totalmente assente in altre che dovrebbero rivestire un'importanza ancora maggiore. Rarissime sono le tracce di quelle marcature preventive di cui de Boer ha spesso parlato, così come troppo sporadici sono stati i raddoppi di marcatura nel momento in cui uno degli interpreti della fase arretrata veniva puntato e rischiava di andare conseguentemente in difficoltà. Inutile sottolineare che i due gol subiti sono arrivati da errori di un singolo (Murillo e Jovetic), perché la realtà della serata ha raccontato di una Roma che avrebbe potuto centrarne numerosi altri ed in altre circostanze. Doveroso invece osservare come mai, dalla seconda partita di campionato, una squadra possa dire di avere messo sotto i nerazzurri dal punto di vista del gioco in serie A. In un torneo così balbettante per tutti, de Boer merita tutto il tempo che si sta prendendo.