Inter, Mazzarri zittisce ma il monito é per i nerazzurri
Il responso del campo, come spesso accade, regna sovrano su polemiche alimentate per risolvere problemi che spesso non si erano neppure verificati. È stato il caso dell'Inter nelle due settimane consecutive al pareggio esterno contro il Torino, con Mazzarri accusato di eccessivo difensivismo è tacciato di troppa pavidità se l'obiettivo è quello di impostare un nuovo corso frizzante e coinvolgente. La risposta, non sapremo mai se dovuta alle provocazioni di cui sopra o se figlia degli ideali tattici del tecnico di San Vincenzo, arriva da una squadra propositiva e dinamica. Lontana parente dell'undici impacciato che aveva faticato contro il Torino di Ventura. Sei uomini deputati ad offendere, con le coppie di esterni e di mezze ali protagoniste assolute dell'attività avanzata della squadra.
Nuovo acquisti protagonisti, con il cileno Medel perfetta valvola di una squadra abile a rendersi efficace in entrambe le fasi e con il brasiliano Dodò, fortemente voluto dallo stesso Mazzarri, inarrestabile nella trequarti avversaria e presente nella propria. Kovacic ha slegato il suo talento regalando sollievo alla vista di chi lo ha sempre ritenuto un fuoriclasse senza averne però riprova concreta sul rettangolo verde. Un risultato pesante che funge da monito. Non al Sassuolo ma all'Inter stessa: che non sia la stessa storia di dodici mesi fa.