Inter, nessuno crede a un post de Boer

La pressione sale, de Boer cuoce, l'Inter non ne trae giovamento. La storia della stagione nerazzurra è sostanzialmente questa, soprattutto dal momento in cui il caso Icardi ha introdotto la sequenza di partite negative dalla sconfitta casalinga contro il Cagliari in poi. Il motivo, oltre che nei risultati deficitari, risiede nella mancanza di comunicazioni evidenti da parte della società nerazzurra in un periodo in cui proprio la chiarezza potrebbe fornire un barlume di appiglio per cercare di tirarsi fuori da un sentiero impervio e maledettamente scuro.
La luce non è arrivata a Marassi, laddove la lanterna blucerchiata ha abbagliato il tentativo di rialzare la testa predisposto dall'Inter nel turno infrasettimanale contro il Torino.


Anche perchè le alternative proposte non entusiasmano, e badate bene, non per l'insufficienza dei profili tattici di ciascuno di essi. Piuttosto per evitare di ritrovarsi alle prese con le ormai consuete dinamiche innescate dall'ennesimo cambio di allenatore con tutte le conseguenze del caso: i mesi di adattamento, gli alibi ai giocatori e la pericolosa concessioni nei confronti di questi ultimi di essere i veri artefici del destino di chi si ritrova (pro tempore o meno) a sedere sulla bollente panchina nerazzurra.
C'è tempo per un ripensamento, o la situazione è ormai compromessa? Risponderà il Southampton, a meno che non sia stato già tutto deciso.