Inter, "per me è no". Nessuno vuole vincere il reality



Lo slogan arcinoto che imperversa in una delle trasmissioni più in voga nell'ultimo periodo, sta riecheggiando giorno dopo giorno nelle orecchie di chi, malauguratamente viste le condizioni nelle quali si trova, è costretto a prendere una decisione sulla nuova guida tecnica dell'Inter.
Una sequela di rifiuti anche brutale, che fornisce in maniera piuttosto tangibile il polso di una situazione totalmente sfuggita di mano a chi avrebbe il compito di provare a rimetterla in piedi. Gli slogan ottimistici dei pre partita vengono dimenticati con l'incedere dei 90 minuti e con l'approssimarsi dell'ormai consueta sconfitta, e non lasciano mai spazio a dichiarazioni altrettanto squillanti dopo il fischio finale. Un caso? Non lo sappiamo, di certo la dimostrazione di una totale mancanza di assunzione di responsabilità.
In attesa del casting da reality che avrà luogo in giornata, i vertici dirigenziali nerazzurri hanno già dovuto fare i conti con le auto eliminazioni di chi "nella casa" non vuole proprio metterci piede. A partire da Laurent Blanc che domenica, fiutata l'aria di improvvisazione che tira, ha sparato una provocatoria richiesta di un quadriennale che ha portato all'inevitabile fumata nera.

"No, grazie" è stata la risposta anche da parte di Fabio Capello ai vertici di Suning, in barba a chi sostiene che la "pista italiana" non sarebbe gradita alla proprietà. Mentre più articolato è il discorso Leonardo, uno che all'Inter ci sarebbe tornato ed ha richiesto espressamente l'intercessione di Moratti per riuscirci, ma che a fronte del rifiuto incassato ha provato a rimediare con una professione di fede che non ha convinto.
Il tutto mentre uno dei candidati Villas Boas sta per firmare per lo Shangai in Cina ed alle piste proposte da Ausilio vengono affiancate le innumerevoli alternative vidimate da Suning e Kia. Nella speranza che alla fine ci sia davvero qualcuno desideroso di vincere questo reality.