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Inter, rebus Banega: la concorrenza viaggia e il mercato (cinese) non è finito

Inter, rebus Banega: la concorrenza viaggia e il mercato (cinese) non è finito
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 15 febbraio 2017, 08:002017
di Francesco Fontana

Nella giornata di ieri il suo agente, Marcelo Simonian, ha allontanato l'ipotesi Tianjin Quanjian, spiegando che quelli relativi alla destinazione cinese sono semplici rumors ("Non c'è nulla di vero"), ha tagliato corto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.

Una breve, ma significativa dichiarazione successiva a quella di circa dieci giorni fa, quando spiegò chiaramente che il proprio assistito è felice a Milano, orgoglioso di vestire la maglia nerazzurra, e che i problemi relativi al suo rendimento consistono nel solo adattamento in un calcio difficile come quello italiano. La domanda, però, sorge comunque spontanea: riuscirà Ever Banega a ritagliarsi un ruolo da protagonista nell'Inter di Stefano Pioli?

Allo stato attuale delle cose, difficile verrebbe da dire. La concorrenza interna, oltre a essere importante dal punto di vista numerico, sta offrendo prestazioni di alto livello, con una gerarchia che al momento sembra chiara. Titolarissimi Roberto Gagliardini (che impatto per l'ex Atalanta) e Marcelo Brozovic (possibile rientro contro la Roma), Geoffrey Kondogbia sta invece mandando dei segnali confortanti. Mentre Joao Mario è sempre più certezza nel ruolo di trequartista. All'appello, quindi, non manca nessuno. Eccezion fatta proprio per il Tanguito.

Un giocatore dalle indiscutibili qualità tecniche, al contrario difficilmente collocabile dal punto di vista tattico. E forse non è un caso che Roberto Mancini non fosse entusiasta del suo arrivo durante l'estate scorsa, nonostante abbia ricevuto qualche critica per questa sua idea. Oggi la squadra gioca con il 4-2-3-1 o il 3-4-1-2 visto contro Juventus ed Empoli, ma in entrambi i casi gli spazi per l'ex Siviglia sembrano pochi.

Mancano ancora 11 giorni alla conclusione del mercato cinese, e qualora arrivasse realmente un'offerta (pari a circa 20-25 milioni di euro) sarebbe arduo in Corso Vittorio Emanuele almeno non valutarla. Perché in tal caso la plusvalenza sarebbe consistente (il classe '88 argentino è arrivato a Milano da svincolato). Ma indipendentemente da ciò, quel che è certo è che risulta difficile non considerare il talento di Rosario come una pedina sacrificabile. Starà a lui smentire gli scettici e cancellare questa 'etichetta momentanea'. Mercato, per l'appunto, permettendo.