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Inter, Samuel: "Futuro? Io voglio giocare, non mi interessa dove"

Inter, Samuel: "Futuro? Io voglio giocare, non mi interessa dove"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 10 aprile 2014, 13:432014
di Gianluca Losco

Il difensore dell'Inter Walter Samuel ha rilasciato un'intervista all'emittente ESPN 107.9, parlando di molte tematiche. Queste le sue parole riportate da fcinternews.it: "E' stata una sfortuna dover subentrare a Juan nella gara con il Bologna, perché quest'anno la squadra ha bisogno di andare in Europa. Ce lo auguriamo tutti, giocatori e presidente. Fisicamente sto bene ora che mi sono ripreso. Il secondo infortunio della stagione è stato molto grave, ma fortunatamente adesso sto bene. Mi alleno tutti i giorni, a volte faccio l'allenamento intero insieme agli altri, altre volte ne faccio meno, ma mi alleno tutti i giorni e mi sento bene. Io vorrei sempre giocare, ma non si può. Nella mia testa io voglio essere sempre competitivo e dare sempre il massimo, anche se adesso stiamo vivendo un momento difficile. L'importante è rimanere concentrati per andare in Europa, perché l'Inter merita di tornarci. Stiamo vivendo un momento di transizione come succede ad altri club nel passato. E' un paio di anni che stiamo cercando di formare un nuovo gruppo per tornare a vincere. Adesso è cambiato anche il presidente, non è una scusa, ma è sicuramente un cambiamento che ha influito sul nostro rendimento.". Dopo il Triplete è cambiato davvero molto: "E' difficile tornare sui livelli dell'Inter di Mourinho e di Mancini perché da quel gruppo sono andati via molti giocatori, ma è normale perché c'erano già calciatori vicini al ritiro. Nel calcio si cambia, ma adesso l'importante è che il presidente e la dirigenza continuino come stanno facendo aggiungendo giocatori come Vidic alla rosa per rafforzare la squadra. Il mio contratto?: "Ho parlato con la mia famiglia, a me interessa giocare, non mi interessa dove. Non voglio dire nulla, però, per il rispetto dell'Inter. Voglio tenere per me quello che penso. Mi piacerebbe giocare un altro anno dovunque.

Ancora devo parlare con l'Inter e comunicare a loro quello che penso e ascoltare le loro volontà per poi decidere. Io so come mi sento e capisco che almeno un altro anno lo posso giocare, a buon livello. Milito mi pressa per il Racing? Oh sì, Diego mi tira scemo con il Racing (ride, ndr). Lui è un tifoso del Racing, guarda le partite. Io invece mi divido un po' fra Newell's e Boca. Lui è molto identificato col Racing e me ne parla, ma lui sa benissimo che a mia volta io sono identificato con altre squadre. Con gli altri compagni di squadra argentini seguiamo molto il campionato, guardiamo le partite insieme e anche il SuperClasico lo guardiamo tutti insieme. Il Boca è un club speciale e i tifosi vogliono sempre il meglio, hanno una buona squadra e tutti lo rispettano. Nazionale? Nel calcio, al momento, ho conseguito più di quello che immaginavo. E' normale che non aver vinto nulla con la Nazionale maggiore mi dispiaccia, sebbene abbia alzato molti trofei. Sicuramente la Selecciòn sta bene, anche grazie a Messi e altri giocatori, e siamo favoriti per il Mondiale, almeno per tornare in semifinale. Futuro da allenatore? Ho avuto tanti grandissimi allenatori, al momento ho la mentalità da giocatore, ma mi piacerebbe, certo. Prima dicevo che non avrei fatto l'allenatore, ora dico che magari proverò, cercando di prendere qualcosa da ognuno degli allenatori che ho avuto. Mi piacerebbe cominciare con i giovani, almeno comincerei da loro per vedere come me la cavo". Un passo indietro all'esperienza al Real Madrid: "La verità è che nello spogliatoio c'erano ragazzi con molta umiltà e non solo glamour, come si potrebbe pensare. Con Beckham si parlava di tutto e anche con Casillas era molto piacevole chiacchierare, Zidane lo stesso, Raul era il più umile di tutti e quello che si allenava di più. La verità è che al di fuori dal campo, anche quei giocatori sono persone normali, come me che sono molto umile e tranquillo".