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Inter, squadra senza qualità. Ma spesi 150 milioni in due anni e mezzo

Inter, squadra senza qualità. Ma spesi 150 milioni in due anni e mezzoTUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
lunedì 8 dicembre 2014, 15:042014
di Andrea Losapio

Roberto Mancini non può fare miracoli. È la sensazione più diffusa da quando, ieri sera, l'Udinese ha espugnato San Siro, con solo un punto in tre partite per il nuovo tecnico interista. Certo, le gare sono indubbiamente poche per avere un giudizio sommario (e giusto) per la seconda esperienza di Mancini sulla panchina nerazzurra. E prima di gennaio sarà praticamente impossibile cambiare qualcosa in merito a uomini e schemi, la pausa di fine dicembre sarà importante per ricaricare le pile e lavorare sulla nuova filosofia di gioco.
Il problema è però un altro, ed è evidentemente grosso. Perché in molti si sono aggrappati al fatto che questa squadra non abbia qualità, che non riesce a esprimere il proprio potenziale perché, in realtà, non ce n'è molto. Questo apre uno squarcio nel modo di lavorare dei dirigenti nerazzurri. Perché il quinto posto dell'anno scorso, pur non essendo un ottimo risultato, ha comunque garantito la presenza in Europa League. L'equivoco è nella sproporzione fra la seconda coppa continentale e la Champions, troppo privilegiata per avere un effettivo equilibrio.
Inoltre, dal 2012, l'Inter non ha certo badato a spese.

Oltre 150 milioni di euro sono stati investiti per migliorare una squadra giunta sesta, con grandi limiti strutturali (ex campioni del Mondo che guadagnavano cifre da capogiro oltre i 30 anni) ma una buona base tecnica. Maicon è stato ceduto senza troppi complimenti, Julio Cesar pure, Sneijder è entrato in una fase di polemica con la dirigenza.
Così nel 2012-13 è arrivato in compartecipazione Handanovic per 11 milioni di euro (e altrettanti sono stati versati un anno dopo per il riscatto) e Faraoni, Matias Silvestre per 2 milioni (e altri 6 l'anno successivo), Alvaro Pereira per 10, Guarin è stato riscattato per 11, Palacio anche lui a doppia cifra, Mudingayi e Gargano per 2 milioni di euro complessivi. E poi Kuzmanovic, Kovacic (11 milioni), Schelotto, Rocchi a gennaio.
Anche nel 2013 non si è badato a spese, Belfodil è stato pagato 7,5 milioni di euro (ammortando il costo con il cartellino di Cassano), Icardi è arrivato per 13, Taider per 5,5 per la comproprietà, Laxalt circa 3,5. In più, a gennaio, è arrivato Hernanes per 15.
Nella scorsa estate meno spese, ma più mutui, pensando a Dodò, preso con prestito biennale e obbligo di riscatto (circa 10 milioni totali), Medel è costato 8 milioni di euro, Osvaldo in prestito e Vidic svincolato. Troppe le spese degli anni passati per sperare in qualcosa di più di M'Vila (1 milione) e del riscatto di Khrin, per poco più di un altro milione. E niente Bonaventura, bloccato per il mancato passaggio di Guarin al Valencia. Insomma, è vero che Mancini non avrà una grande rosa, ma l'Inter ha speso tanto, tantissimo, senza avere nulla in cambio.