Isla e Vargas, ritorno in Italia con addio incorporato
Mauricio Isla e Eduardo Vargas hanno vissuto una stagione contraddittoria. Con il Queens Park Rangers il laterale ha collezionato 27 presenze, quasi tutte da titolare, ma il meglio di sé lo ha dato con la maglietta del Cile. Peggio per il napoletano, perché sono stati ventuno i gettoni di presenza, con solamente tre gol, oscurato da Charlie Austin. In un paio di occasioni ha fatto davvero la differenza, sembrando un giocatore ritrovato, ma poi ha sonnecchiato nella sua incostanza endemica.
Così, sia Isla che Vargas, dopo essere retrocessi con gli Hoops, sono ritornati in Italia pronti per essere prestati ulteriormente. Difficile che qualcuno possa puntare su di loro dopo una stagione disastrata, almeno non a titolo definitivo. Con la permanenza di Lichtsteiner, e il mancato - probabilmente - riscatto di Romulo, Isla potrebbe pure ritagliarsi uno spazio alla Juventus, per un anno, sperando di trovare qualche volta il posto da titolare in virtù di un capacità di occupare più ruoli. Un jolly che potrebbe pure tornare utile in caso di emergenza, anche se con il fatturato della prossima annata la Juve potrebbe permettersi pure qualcosa di meglio.
Isla, il cui costo è stato ammortizzato della metà, è comunque stato pagato 18 milioni di euro. Non certo noccioline.
Dall'altra c'è Vargas, che a Napoli poteva sembrare una possibile alternativa con Benitez: gli è stato preferito Michu, con risultati decisamente rivedibili, e con Zapata non c'è mai stata grossa fiducia. Vargas non è però all'altezza di un attacco come quello degli azzurri, con moltissime soluzioni (anche Gabbiadini come ipotetico centrale). Il suo costo è praticamente zero, almeno nel gioco degli ammortamenti, e potrà lasciare anche per una cifra irrisoria. Certo è che con la Nazionale fa ancora la differenza: chissà che non sia un problema solamente di trovare la piazza giusta per rilanciarsi. Ma non Torino né Napoli.