Juric, dalla sciabola al fioretto: il Genoa già freme

Chi per anni ha messo in fila grinta, polmoni d'acciaio, sagacia tattica e chilometri, ha un destino segnato nell'evoluzione della propria carriera. Ci sono esempi di ogni genere, fino ad arrivare alle competizioni ed ai profili più illustri d'Europa, e poi c'è Ivan Juric, uno che sul rettangolo verde non è mai andato tanto per il sottile, ma che nella sua nuova vita da allenatore ha dimostrato di poter dare luce a veri e propri miracoli. Non si potrebbe definire in maniera diversa il lavoro svolto dal croato a Crotone, sublimazione assoluta di un percorso di crescita iniziato sotto l'ala protettrice del suo mentore Gasperini, ed evolutosi sino a diventarne il presumibile erede nella piazza, la Genova rossoblu, in cui il lavoro di entrambi ha ricevuto anni addietro le gratificazioni più importanti. Un dogma identificabile nel 3-4-3, ma affiancato a trasformismo tattico che ha consentito alla città di Crotone di dare forma alla magia sino a concretizzarla in esplosione di gioia incredula, nonostante una cavalcata durata mesi tra l'iniziale scetticismo, tramutato prima in stupore e poi in vivida ammirazione sabato dopo sabato.

Ora il grande salto, con colori simili e passione analoga. In una piazza che lo ha amato e che Ivan Juric è pronto a ripagare con meccanismi sofisticati, divertimento e punti. Dopo la sciabola il fioretto. Nessuno se ne lamenterà.