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Juve, 70' al top non bastano: tutta questione di lucidità

Juve, 70' al top non bastano: tutta questione di lucidità TUTTO mercato WEB
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martedì 3 marzo 2015, 06:152015
di Giulia Borletto

Matchball perso all'Olimpico dalla Juventus. I campioni d'Italia non riescono ad andare oltre l'1-1 contro la Roma e rimandano ancora la questione scudetto. Non è il primo quest'anno perso pensando alle parecchie gare pareggiate. A Cesena, a Udine, con l'Inter all'inizio dell'anno. Allegri esce dal terreno di gioco visibilmente alterato, perché questi 90' non sono stati gestiti come lui aveva pensato. I bianconeri hanno comunque messo in difficoltà la Roma come meglio hanno potuto, basti pensare che Buffon si è sporcato i guantoni solo nell'ultimo quarto d'ora, quando Garcia mette in campo Iturbe, Florenzi e Nainggolan, i tre che cambiano totalmente il senso della partita in chiave giallorossa. Nonostante l'uomo in più Madama non è riuscita a chiudere la gara, non ha cercato di arrotondare il risultato. Lo 0-1 porta la firma di Carlos Tevez, un gol su punizione che non ha fatto rimpiangere l'assente giustificato Pirlo. Il primo da calcio piazzato in Serie A, il quarto segnato alla Roma.

Mancanza di lucidità. Da un lato e dall'altro. Anche se Allegri pensa solo alla sua di squadra. Una squadra che è riuscita fino al 70' a tenere testa ai padroni di casa, a chiuderli ed evitare che ripartissero. Ecco perché l'1-1 sta stretto, nonostante i punti tra le due squadre siano sempre 9. Prendere gol a 10' dalla fine, in una partita che non ha mai visto la Roma affondare il colpo, non è quello che ieri sera i tanti tifosi juventini si aspettavano di vedere. Merito comunque va dato ai capitolini, tornati in corsa quando il risultato sembrava dovesse pendere dalla parte della bilancia bianconera, quando cioè anche solo una disattenzione ti può mettere in crisi e così effettivamente è stato. Su questo aspetto ci sarà nuovamente da lavorare, perché non è la prima volta che la Juventus si fa raggiungere e non riesce a mantenere la giusta lucidità per chiudere con i tre punti in mano.