Juve-Lichtsteiner: così funziona in corso Galileo Ferraris

È così punizione è stata. Perché di questo si tratta. La Juventus non poteva scegliere punizione migliore, perché non poter giocare la Champions per Stephan Lichtsteiner è come un pugno nello stomaco. A far scattare l'allarme in casa bianconera è stata la richiesta del giocatore non di essere ceduto, perché la dirigenza già pensava di farlo partire, bensì per aver proposto l'Inter come club interessato. Madama non gradisce mai rinforzare una diretta avversaria, figuriamoci se poi sceglierebbe il club meneghino. Ecco spiegato il perché di tanta rigidità verso lo svizzero, anche se il disagio ha radici più lontane. Lichtsteiner è ancora in Nazionale quando la Juventus annuncia l'arrivo di Dani Alves, terzino destro che lascia Barcellona per sposare la causa bianconera.

Questo arrivo per l'ex Lazio vorrà dire però solo una cosa: panchina. È così è stato sia con la Fiorentina che non i biancocelesti, anche se all'Olimpico prende il posto proprio del brasiliano nel secondo tempo. Nell'ultimo giorno di mercato poi il ritorno di Cuadrado chiude definitivamente le porte della corsia occupata per anni, ma apre quelle al desiderio sempre più impellente di trovare una nuova sistemazione. Schalke e Borussia Dortmund si erano interessati a lui ed è qui che la Juventus avrebbe accettato di farlo andare, non all'Inter. La richiesta fatta dal difensore ha mandato su tutte le furie Marotta ed ecco che a lui nella lista UEFA è stato preferito Hernanes, altro giocatore fino alle 23 di mercoledì sul piede di partenza. Così è la vita insomma, o almeno così si fa in corso Galileo Ferraris.