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Juve, Marotta: "Morata avrà spazio. Allegri ha grandi meriti"

Juve, Marotta: "Morata avrà spazio. Allegri ha grandi meriti"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 22 settembre 2014, 10:302014
di Marco Conterio

Beppe Marotta, ad della Juventus, parla a Radio 1. "Il fatto di aver fatto 9 punti in tre gare, dice che noi e la Roma siamo due formazioni di alto livello, credo che saremo seri candidati allo Scudetto. Allegri? Lo scetticismo era una sensazione diffusa; dopo che si cambia un tecnico che ha vinto tre Scudetti di fila, il colpo poteva essere negativo. E' il leader del gruppo ma credo altrettanto che dietro a tecnico e squadra ci debba essere una forte società che deve supportare il lavoro dell'allenatore. Allegri ha grandi meriti, non è uno sconosciuto, ha vinto al Milan vincendo uno Scudetto, è un tecnico vincente nelle varie categorie. La FIGC? Non eravamo d'accordo sul candidato. Il mercato di gennaio? Si possono fare correttivi ma le linee guida devono arrivare all'inizio della stagione, per avere una squadra che possa raggiungere il massimo degli obiettivi prefissati. A gennaio ci possono essere opportunità da cogliere o necessità dovute ad infortuni. Noi siamo contenti del gruppo messo a disposizione di Allegri, è un gruppo che può farci lottare per la vittoria del campionato e per essere competitivi in Europa dove però ci sono corazzate superiori alla nostra. Gli italiani in campo ed i troppi stranieri? Quelli di grande valore ci sono stati anche con Maradona, Platini, Falcao. Allora c'erano però i Baresi; adesso si è persa la qualità, si sono persi i talenti, i campioni. Non c'è solo mancanza di coraggio ma anche mancanza di formazione di allenatori che possano essere all'altezza dei ruoli ed i ragazzini si stanno dedicando ad attività diverse da quella calcistica. Serve un'attività di reclutamento per portare i bambini, con un percorso scolastico affiancato. Perché andiamo all'estero? E' anche una questione di costi. Le grandi difficoltà economiche che ci sono nel nostro calcio, portano club di B e Lega Pro a chiedere cifre spropositate per giocatori che non sono certezze e per questo andiamo all'estero dove i prezzi sono inferiori. Morata? Ricordo che, nel primo allenamento, ha subito un infortunio preoccupante tale da lasciarlo fuori per un mese. Ha ripreso da poco, ci contiamo molto ma la concorrenza è alta con Tevez, Llorente, Coman, Giovinco. Non troverà spazio subito ma avrà modo di far valere la sua caratura calcistica, alla luce dei risultati conquistati con il Real Madrid e con le giovanili spagnole. Il mercato? Tutto è perfezionabile ma la difesa è ancora imbattuta, nonostante gli scettici; stiamo rispettando le aspettative, la speranza è che non ci siano numerosi infortuni. Marchisio? E' un giocatore che arriva dal settore giovanile, ha una grande juventinità ed un grande amore per questa maglia. Zaza, Berardi e Gabbiadini? Sono giovani importantissimi ma le scelte dipendono anche dal bilancio e dal fattore tecnico. Ora, con Tevez e Llorente, abbiamo Giovinco e poi ci siamo affidati ad un '96 come Coman e a Morata. Non ci sarebbe stato spazio per tutti e poi bisognava capire se avrebbero potuto trovare spazio da noi come a Sassuolo e Genova. Immobile? Era nostro al 50%, lui ha esplicitato la voglia di andare al Dortmund ed esistono esigenze di bilancio tali da far prendere una scelta o un'altra. Noi però siamo contenti: per un Immobile che va, c'è un Morata che arriva, un Coman che trova spazio. Ha ragione chi vince ma fa parte del rischio imprenditoriale.

Balotelli? Mai stato un nostro obiettivo, mai trattato. Pirlo? La concorrenza stimola tutti; Pirlo è un campione e come tale il suo apporto non è solo in campo ma anche nello spogliatoio. Sembra assurdo ma è importante, in un ambiente come il nostro, avere coesione. La sua mancanza non si è ancora fatta sentire ma la stagione è lunga, certo che serviranno anche le sue qualità. Ci sarà spazio per tutti: Pirlo, Marchisio, Vidal, Pereyra, Pogba. La nuova FIGC cosa può portare? Si è parlato tanto della spartizione dei diritti tv ma poco di politica calcistica. E' giusto ripartire anche da qui: è giusto riformare i settori tecnici, ora serve un format di squadre. Le seconde squadre sono necessarie, compatibilmente anche con la seconda proprietà che non ha spazio in nessuna altre parte d'Europa. Le seconde squadre sono importanti: noi abbiamo 65 giocatori tesserati in età media tra 20 e 21 anni altrove; la seconda squadra permetterebbe a questi giocatori di crescere con metodologia della prima squadra, dove potrebbero giocare con più facilità. E' una proposta che rientra nella rivisitazione del capitolo tecnico della Federazione, dove ci dovrebbe essere anche una scuola che crei dirigenti e tecnici federali. I dirigenti hanno competenze e possono dare contributi; i presidenti garantiscono continuità ma dare spazio ai dirigenti dà forza alla crescita del nostro movimento, come succede anche e soprattutto in Premier League. Condividiamo il pensiero del neo-dg Michele Uva. Lotito? Può dir quello che vuole, io resto del mio pensiero. Non mi offendo di certo. Posso dire, come fatto in precedenza, che ritengo pericoloso accentrare poteri su una persona sola. C'è possibilità di crescere attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti. Gli obiettivi? L'appeal Juventus è quello di una volta. Prima abbiamo fatto fatica a convincere, nel primo anno, Di Natale. Ora in tanti verrebbero volentieri a giocare con noi. Ora abbiamo costruito una struttura di scouting importante, lo dico con orgoglio. Ho svezzato Fabio Paratici che ha creato una struttura efficiente, ora uniamo le due cose, appeal e struttura, ed il compito è facilitato. La riduzione del campionato? E' prevista nella riforma: oggi ci sono 102 società professionistiche, più di ogni altro campionato europeo. Se le si riduce, la qualità avrà il sopravvento. Poi, in Italia, il campionato è equilibrato, dove la partecipazione ci dev'essere sempre, cosa che non esiste in altri campionati. Champions o quarto Scudetto? Sceglierei entrambi ma dovessi farlo, direi l'Europa, è qualcosa di straordinario che rincorrerei volentieri".