Juve, una poltrona per due: via Caceres, occhi su Benatia e De Sciglio

Il mancato rinnovo di Martin Caceres (che pochi ha colto di sorpresa) ha sorprendentemente ricordato a tanti quanto alla Juve serva un suo sostituto. E presto, magari anche prima del ritrovo di Vinovo (in programma mercoledì), per permettere al nuovo arrivato di entrare armoniosamente nei meccanismi della rodata macchina difensiva di Max Allegri, nella speranza che la BBC rimanga il più allungo possibile lontana da Torino a giocarsi l'Europeo. E Mehdi Benatia resta l'indiziato numero uno, per sostituire il duttile uruguaiano. Il marocchino vorrebbe lasciare il Bayern Monaco e tornare in Italia. Prestito con diritto di riscatto è la formula preferita dalla Juventus, mentre i bavaresi spingono per una cessione definitiva o un prestito con obbligo di acquisto. Le cifre, al momento, si attestano complessivamente tra i 18 e i 20 milioni di euro. Rimanendo in difesa, la Juve rischia di perdere un altro dei "magnifici otto" della cinquina bianconera.

L'acquisto di Dani Alves potrebbe infatti portare all'addio di Stephan Lichtsteiner, corteggiato da diversi club europei (Psg e Chelsea su tutti). In caso di divorzio i bianconeri proverebbero a portare a termine l'operazione già sfiorata a gennaio: quella per Mattia De Sciglio. Il milanista, che Allegri ha lanciato in rossonero, è stato individuato come un profilo ideale anche per ringiovanire e allargare il blocco azzurro. Versatile e capace di giocare su entrambe le fasce (meglio sulla destra), il 23enne meneghino potrebbe altresì surrogare la duttilità tattica di Caceres, soprattutto in caso di ritorno alla difesa a quattro. "De Sciglio è un giocatore del Milan e resta al Milan. Poi se arriveranno delle offerte le valuteremo insieme al club" ha dichiarato il suo agente, Donato Orgnoni, a Sportitalia. In attesa di un'offerta ufficiale, quindi, ci si deve accontentare di un invito "ufficioso": quello allegato al (presunto) bisbiglio di Allegri al giocatore ("Ti porto a Torino") nel post della finale di Roma, che la dice lunga sul gradimento dell'allenatore nei confronti dell'esterno.