Juventus, dubbio amletico: Tevez sì o Tevez no?

Carlos Tevez ha già scelto il suo futuro. Tornerà in Argentina, al Boca Juniors, dopo tre stagioni di Juventus. D'altro canto lo aveva già fatto sapere qualche anno fa - quando era stato vicino al Milan - perché l'Apache non voleva più stare lontano dalla famiglia. Certo, si poteva eccepire che non volesse più rimanere al Manchester City, cosa vera, e che anzi sarebbe stato perfetto un trasferimento all'estero. La valutazione, dai ventotto che ne aveva fatto il Milan (con la cessione di Pato a 35 al Paris Saint Germain) era crollata a poco più della metà, con bonus, poi raggiunti, e pagamento di nove milioni di euro quasi sull'unghia. Tevez in due stagioni ha già fatto la differenza, pur con una Roma guerrigliera, e tra gli oltre 100 punti dell'anno scorso e i dieci di vantaggio di questo c'è un bel po' del suo zampino. Ora l'argentino dovrà lasciare il segno pure in Champions, salvo poi rimanere un altro anno a Torino, fino alla scadenza naturale del suo contratto il 30 giugno 2016.

E qui bisogna capire fin dove arriva la necessità della Juventus di mantenere Tevez. Perché è ovvio che nella prossima estate sarà l'ultima occasione utile per cederlo e guadagnarci qualche milione di euro. Però il momento economico argentino non permetterà al club Xeneize di pagare troppo per Tevez. Niente plusvalenza, niente ammortamenti, solo la possibilità di rimanere un altro anno in bianconero: forse l'Apache è uno di quei casi in cui andare a scadenza non è nemmeno sbagliato, perché ancora integro fisicamente ma non più giovanissimo. E per prendere un calciatore di pari livello servirebbe un investimento economico troppo importante. Dipenderà da Pogba, ovviamente, ma Tevez rischia di fare la fine di Lewandowski al Borussia Dortmund. In maniera annunciata, da un paio di anni prima.