L'Aalborg attacca, l'APOEL segna: la dura legge del gol colpisce ancora

Quando ci si mette, il calcio sa essere davvero crudele. Un po' come ieri sera, quando l'Aalborg di Kent Nielson ha subito sulla propria pelle un'amara lezione dai ciprioti dell'APOEL, in difficoltà per gran parte dei novanta minuti, ma spietati al momento opportuno. Dominare il match in lungo e largo è servito a ben poco ai campioni di Danimarca in carica, usciti dall'Aalborg Stadion con la consapevolezza di aver dato il massimo, ma anche con la convinzione che al ritorno, per avere chances di qualificazione, bisognerà triplicare gli sforzi e la cattiveria sotto porta. Soprattutto quella, considerando le molteplici occasioni da rete sciupate nell'arco dell'incontro terminato sul risultato di 1-1.

L'APOEL, nettamente in ritardo di condizione rispetto alla squadra avversaria, ha faticato per lunghi tratti dell'incontro, mostrandosi troppo tenero in difesa e prestando il fianco alle continue scorribande danesi, che al 16' hanno inevitabilmente portato alla rete del momentaneo vantaggio del talentino Nicolaj Thomsen (a proposito, segnatevi questo nome: il ragazzo farà strada). L'undici di Donis ha però poi avuto il merito di non disunirsi, di saper soffrire e di pungere al momento giusto con Vinicius, approfittando dell'unica sbavatura di serata della retroguardia biancorossa, fino ad allora davvero perfetta. Un atteggiamento che alla fine ha pagato, e pure in maniera eccessiva, punendo oltremodo un Aalborg tanto bello quanto ingenuo, forse non ancora pronto per palcoscenici di altissimo livello.

Tra cinque giorni si replica nella bolgia del Pancyprian Gymnastic Association Stadium: un nuovo scenario per una nuova gara, che potrebbe regalare grosse sorprese se l'Aalborg dovesse nel frattempo metabolizzare e far propria "la dura legge del gol". Riusciranno i danesi ad imparare la lezione? Al campo l'ardua sentenza.