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L'agente Pastorello: "Difficile il rinnovo di Ardito. Abbruscato? Meglio se cambia aria"

L'agente Pastorello: "Difficile il rinnovo di Ardito. Abbruscato? Meglio se cambia aria"
venerdì 25 maggio 2007, 13:282007
di frama
fonte Alberto Leproni per www.toronews.net

E' stato il giocatore più continuo delle ultime due stagioni, conquistando la piazza grazie a un rendimento costante fatto di sacrificio e grinta in campo, sobrietà e disponibilità fuori. Andrea Ardito, quanto e forse più dello stesso Alessandro Rosina, è entrato nei cuori di una piazza da sempre più disponibile a seguire i giocatori come "Ferrini" che non quelli alla "Lentini".

Eppure la trattativa per il suo rinnovo è in fase di stallo. Si procede a fari spenti ma il suo agente Federico Pastorello, per il momento, non è ottimista, mentre ha le idee molto chiare sul futuro di un altro dei suoi assistiti Elvis Abbruscato.

Pastorello, a che punto è la trattativa per la conferma di Ardito ?
"Non vedo grandi possibilità di rinnovo, al momento. Gli incontri non sono stati positivi, c'è ancora troppa distanza fra domanda e offerta. Cairo ha fatto una proposta che riteneva congrua ma che per ora non è stata ritenuta tale dal giocatore, che ha ribadito più volte di voler restare, nonostante altre offerte".

E' una questione economica?
"No. E' una questione di considerazione verso quello che è stato il giocatore più continuo della rosa".

Il presidente non ha mai fatto mancare gli attestati di stima nei suoi confronti...
"Le parole fanno piacere, ma vanno poi fatte seguire da fatti concreti che per ora non si sono visti".

Vediamo di capire: il giocatore vorrebbe almeno un triennale, l'offerta è di un biennale più una eventuale opzione.
"Questo lo dice lei, diciamo che non è lontano dal vero. Ripeto è una questione di considerazione che non ha nulla a che vedere con il discorso economico. Certo bisogna valutare quanto fatto dal giocatore rispetto anche a quanto percepito".

Per non parlare di quanto fatto da altri che guadagnavano di più. A che punto è la trattativa?
"Ci stiamo lavorando, non è facile, ma nemmeno impossibile. Dipende dalla buona volontà del presidente, da quanto è disposto a coinvolgere il giocatore nel futuro del Toro".

Non tirerà fuori anche lei l'abusato progetto?
"Diciamo che il ragazzo ha 30 anni, questo potrebbe essere l'ultimo contratto della sua carriera professionistica, dopo due ottime annate, universalmente apprezzate. Noi chiediamo che vengano riconosciute, anche alla luce della volontà più volte espressa dal giocatore, di chiudere la carriera qui, rinunciando a offerte sicuramente più gratificanti sul piano economico".

Al momento quante probabilità ci sono di vedere Ardito in maglia granata la prossima stagione?
"Stiamo trattando e non voglio fare polemiche. Diciamo un 50%".

L'altro suo assistito è Abbruscato. Che fa?
"E' stato uno degli acquisti più cari fatti dal presidente, che lo ha difeso e stimolato in tutti i modi. Al tempo stesso siamo tutti consapevoli che non ha reso come sapeva e poteva".

Quindi va o resta?
"Nel suo interesse e in quello della società c'è il cambiamento d'aria".

A titolo temporaneo o definitivo?
"Questi sono aspetti complicati. Perché il rapporto con la gente si è un po' incrinato. Il presidente lo ha difeso, la gente anche, ma è lo stesso giocatore che ha un carattere suo. Di sicuro i numeri ce li ha. Qui non è riuscito a dimostrarlo fino in fondo".

Lei conosce il ragazzo meglio di tanti, che idea si è fatto della questione?
"E' difficile da capire. Lui deve sentirsi coccolato, lo è stato da tutti, però si è depresso con Zaccheroni e ritrovato in parte con De Biasi, salvo poi finire anche con lui in panchina. Secondo me il primo a dover volere cambiare aria è lui. Per ritrovarsi".

Lei è anche uno dei più esperti conoscitori del mercato, che cosa dobbiamo aspettarci quest'anno?
"Sarà un mercato in ripresa grazie alla nuova politica di gestione voluta dalla Lega e dalla F.i.g.c, si sta tornando alla normalità grazie a una gestione più trasparente dei bilanci, anche se il mercato di riferimento per potenzialità economiche rimangono Spagna e Inghilterra".

Una volta l'Italia era il campionato più ambito, poi c'è stato un fuggi-fuggi, e adesso?
"Siamo in ripresa, perché siamo campioni del mondo e d'Europa. E questo ha risollevato l'immagine del Paese, complice anche la retrocessione d'ufficio della Juventus e le forti penalizzazioni date ai diversi club. Quindi il campionato italiano sta recuperando il suo appeal".