L'ascesa di Rugani, difensore goleador ormai all'altezza del suo modello

Ci ha preso gusto Daniele Rugani, un altro gol allo Stadium dopo quello contro l'Atalanta nel 2-0 rifilato ieri sera alla Dinamo Zagabria per ribadire che in questa Juventus l'ormai ex bambino prodigio dell'Empoli ci sta benissimo. E fa la differenza anche in zona gol. Il rendimento del difensore classe '94 è ormai sempre più di livello: nelle ultime cinque partite dei bianconeri in quattro circostanze è partito dal primo minuto e anche questa volta la sua prestazione è stata ben oltre la sufficienza.
Nella scorsa stagione, dopo l'inarrestabile crescita a Empoli, più di qualche dubbio s'è insinuato sulla sua capacità di imporsi in una realtà ben diversa come quella bianconera. Max Allegri durante i primi approcci alla Juventus l'ha centellinato, anche in virtù di prestazione poco convincenti quando l'ha schierato. Adesso, invece, la situazione è ben diversa.

I minuti giocati in questa prima parte di stagione sono 538, uno score ben diverso rispetto al 2015/16 quando Rugani vide per la prima volta il campo in una gara ufficiali (i due minuti col Siviglia a fine settembre esclusi) solo a dicembre inoltrato. E il merito è tutto di un Rugani che sta collezionando ottime prestazioni una dopo l'altra. E' cresciuto tanto in 15 mesi al fianco di campioni come Chiellini, Bonucci e Barzagli. Con quest'ultimo che, modello da sempre del difensore di Lucca, rischia ora di essere mandato in pensione proprio da Rugani, l'ex bambino prodigio che s'è ormai trasformato in certezza. Sia per la Juve che per la Nazionale.