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L'Atletico Madrid e l'organizzazione che fa la differenza

L'Atletico Madrid e l'organizzazione che fa la differenzaTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 20 agosto 2014, 06:552014
di Alberto Forestieri

Quando una squadra perde, nel giro di pochi mesi, alcuni fra i suoi giocatori più rappresentativi, è molto probabile che la sua identità risenta di qualche modifica sostanziale. Nel calcio succede molto spesso, ma non è il caso dell'Atletico Madrid. I Colchoneros visti ieri sera al Santiago Bernabeu hanno sfoggiato ancora una volta il loro grande spirito battagliero, unito ad una condizione atletica davvero invidiabile già nel mese di Agosto. Gli uomini di Simeone si sono trovati davanti un Real Madrid tutt'altro che stellare, ma comunque troppo forte dal punto di vista del palleggio per non poter fare la partita, fra l'altro in casa propria.

Tuttavia Miranda e compagni non hanno avuto particolari difficoltà nel contenere le confuse avanzate delle Merengues: il 4-3-3 proposto da Ancelotti ha visto un centrocampo eccessivamente statico ed un Bale troppo isolato e costantemente triplicato dagli avversari. Ma più che altro è stato Cristiano Ronaldo il vero assente della gara d'andata, colui che, nonostante il grigiore generale, avrebbe potuto decidere il risultato con qualche colpo da fuori classe; e da uno che fa più gol che partite, è sempre lecito aspettarsi qualcosa di magico. Il sostituto di CR7, James Rodriguez, è stato l'autore del gol dell'effimero vantaggio. Al di là della marcatura, il colombiano ha offerto una prestazione convincente, dimostrando di non aver nessuna intenzione di sedere troppo spesso in panchina. La stessa intenzione che non può avere un fuoriclasse assoluto come Di Maria, subentrato nel finale, continuamente al centro di insistenti voci di mercato che lo individuano sempre più lontano da Madrid. Gli equilibri tecnico/tattici delle Merengues saranno un aspetto molto delicato sul quale Carlo Ancelotti dovrà lavorare moltissimo, perché i campioni in rosa sono tantissimi, ma i posti in campo sono undici ed il pallone uno solo.

Inoltre, dato che questo sport sa essere crudele come pochi altri, è stata sufficiente una dormita difensiva di tutto il reparto per permettere agli audaci Colchoneros di uscire dal Santiago Bernabeu con il risultato ideale: 1-1 e sfida di ritorno in casa. Il pronostico, come al solito, è indecifrabile, ma l'Atletico, oltre ad avere un'identità ben precisa, è anche perfettamente in grado di controllare i ritmi della gara, riuscendo perfettamente ad imbrigliare le trame offensive delle avversarie. Se il Real vorrà sollevare al cielo il trofeo, dovrà inevitabilmente alzare il ritmo e l'aggressività, e magari augurarsi che qualcuno degli innumerevoli campioni presenti in rosa tiri fuori il coniglio dal cilindro.