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L'eredità di Ferguson per il perdente di successo: van Gaal innesca il progetto

L'eredità di Ferguson per il perdente di successo: van Gaal innesca il progettoTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 25 dicembre 2014, 07:402014
di Andrea Losapio

La scorsa estate è mancato solo il guizzo. La zampata per potere ritornare a giocarsi una finale Mondiale dopo quattro anni, con il remake di quel film in salsa tedesca del 1974. I rigori parati da Sergio Romero hanno gelato i sogni di Louis van Gaal, tecnico oranje, sempre molto discusso in patria quanto vincente. Almeno fino all'epilogo: in Olanda praticamente nessuno pensava che la nazionale potesse arrivare così lontano, soprattutto a causa dell'infortunio di Kevin Strootman, vero metronomo e unico regista. La sua assenza si è indubbiamente fatta sentire, nonostante un Robben a livelli imbarazzantemente alti e uno Sneijder rigenerato nonostante da quattro anni collezioni più alti che bassi. Però, appunto, van Gaal è arrivato a un rigore dal sogno di potersi giocare una finale mondiale contro la Germania, con molti dei dirimpettai che sono cresciuti con lui. Nel suo Bayern. O come avversari di successo, prendendo i grandi interpreti del Dortmund. "Non ha molto senso", era la frase più comune riguardo alla formazione tulipana, perché costruita sulle ottime geometrie del centrocampista romanista.
Invece van Gaal ha dato un'identità ben precisa.

E poi ha lasciato come spesso gli accade, dopo avere iniziato un progetto che durerà per qualche stagione. Successe così anche al Bayern - con qualche risultato negativo di troppo - e una finale contro l'Inter che sembrava solo una chimera pochi mesi prima, quando c'era la Juventus a sembrare la seconda del girone, già più che acquisita. Invece il 4-1 di Torino agì da volano verso la finale di Champions poi persa dall'Inter di Triplete.
Nonostante abbia vinto, in carriera, sette campionati, tre Coppe e quattro Supercoppe nazionali, una Coppa UEFA (1992), una UEFA Champions League (1995), due Supercoppe UEFA (1995 e 1997) e una Coppa Intercontinentale (1995), van Gaal è un perdente di successo. Nel 2000 ha allenato l'Olanda poi eliminata dalle semifinali dell'Europeo di casa, ha vinto un storico scudetto con l'AZ Alkmaar, è stato materialmente il creatore dell'Ajax degli anni novanta. Così come il Bayern Monaco vent'anni dopo. E ora sta provando a recuperare il Manchester United dall'oblio in cui era caduto nella scorsa stagione, con un David Moyes fallimentare, provando a rilanciare alcuni giocatori (Fellaini in primis, poi Mata) e creando un nuovo gruppo. Januzaj è stato usato molto meno di quanto fosse lecito aspettarsi, ma è giusto inserire gradualmente i giovanissimi. Per ora la classifica non sorride ancora, perché i dieci punti di ritardo sul Chelsea sono tanti, ma il terzo posto potrebbe incominciare a essere un grande risultato dopo un'annata di buio assoluto.