L'Inter, l'Europa e de Boer: un trinomio da ristrutturare

Invertire la tendenza sembra davvero un obbligo in casa nerazzurra. Sia per la storia recente di una squadra che in Europa latita colpevolmente dal 2010, anno di grazia in cui Josè Mourinho regalò il sogno della Champions League; sia per il ruolino di marcia di Frank de Boer nel vecchio continente: lontano anni luce dai successi raccolti in Olanda alla guida dell'Ajax. Una missione che non può prescindere da un risultato positivo nella trasferta di Praga, specie dopo la fragorosa caduta di due settimane fa a San Siro, ed in considerazione della rosa decimata con cui il tecnico olandese ha a che fare a causa delle restrizioni conseguenti al Financial Fair Play.

In Europa League un successo nerazzurro manca dal 1998, una serata che a Parigi fece culminare un decennio dorato per i milanesi nell'allora coppa Uefa, Frank de Boer ha affermato in conferenza stampa che l'obiettivo non è semplicemente quello di ben figurare ma piuttosto di portare a casa il trofeo. Anche perché, la strada per la Champions League può essere spalancata anche attraverso la porta di servizio. E non ci sono dubbi su quanto questo obiettivo sia fondamentale per il futuro prossimo ed anteriore dei colori nerazzurri.