Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta

L'universo speculare di Conte: sagacia tattica fra oratoria e campo

L'universo speculare di Conte: sagacia tattica fra oratoria e campoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 21 marzo 2014, 08:002014
di Gianluca Losco

"Cosa soffriamo della Fiorentina? Loro soffrono per 70 minuti e noi per 20". Ciò che rende Antonio Conte un allenatore poliedrico e molto forte è la capacità di leggere benissimo le partite e di acquisire i punti di forza delle squadre che affronta. In tre partite su quattro, il copione delle partite fra Fiorentina e Juventus è stato più o meno lo stesso, quello descritto dall'allenatore. Sostanzialmente ci si poteva aspettare la medesima cosa anche ieri, con i bianconeri oltretutto costretti ad attaccare più della Fiorentina dopo il risultato dell'andata. E invece no, il primo tempo ha raccontato di una Fiorentina audace e sprecona in almeno tre occasioni; poche tracce dei bianconeri. Poi la pressione aumenta, ma la difesa viola sostanzialmente controlla. Fino all'espulsione di Gonzalez e alla magia di Pirlo: al minuto 69 la prima, al 72' la seconda.

In fondo con questo copione alla Fiorentina era andata bene in due volte su tre, e stavolta a parti inverse è andata più che bene alla Juventus. C'è anche da riconoscere che Conte è stato bravissimo a non far salire la pressione in una partita che già ne aveva diverse, soprattutto per il comportamento dei viola. L'habitat naturale della Champions, la priorità sempre al campionato, la preoccupazione per una squadra comunque decimata dagli infortuni (solo cinque ieri in panchina). Un comportamento molto diverso da quello al quale siamo abituati, al Conte perfezionista in ogni piccolo dettaglio. E il tutto ha funzionato alla perfezione, con la complicità degli attaccanti viola, più che mai senza freddezza sotto porta nella partita più importante della stagione.

Ora la strada appare in discesa per il maestro Conte, fuori due italiane e la finale allo Juventus Stadium sempre più vicina. Oggi il percorso sarà completamente delineato dopo i sorteggi e probabilmente ci saranno i classici commenti di rito ("a questo punto una vale l'altra", eccetera); l'importante è che sul campo la lingue parlata sia un'altra.