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La crisi del Bologna, terzo nella B meno competitiva di sempre

La crisi del Bologna, terzo nella B meno competitiva di sempreTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 21 aprile 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Contestazione è una parola che va di moda in tutt'Italia. Da Bergamo a Roma, passando per Bologna e Cagliari, ma non solo. Quando i risultati non sono quelli sperati (o sono al di sotto delle aspettative) in questo periodo saltano tutti gli schemi, e pure la pazienza. A Casteldebole ci hanno pensato un tifoso felsineo a lamentarsi della condotta di gara degli uomini di Lopez, sempre secondi in classifica - seppur a pari merito con il Vicenza, adesso andrebbe ai playoff - e a pochi scontri dalla Serie A diretta. Certo è che l'ultimo periodo, dopo una bella scalata dal settimo posto in classifica (quando era arrivato Corvino), è allarmante. Dieci punti nelle ultime nove partite, con la sconfitta 2-0 contro il Vicenza che ora fa la differenza nella corsa al secondo posto, oltre all'umiliazione con il Carpi (roboante il 3-0 finale) che ha sancito di fatto l'addio al primo.

Certo, sarebbe stato pressoché impossibile recuperare i corregionali, ma nemmeno perdere così il contatto con la prima piazza.
Diego Lopez ora viene contestato "Tornatene in Sardegna", sia per il gioco - mai stato brillante - sia per i risultati. Il Bologna di Joey Saputo era comunque intenzionato a tornare in Serie A in due stagioni, quindi il progetto sta addirittura avendo un'accelerata rispetto a quanto pianificato al momento dell'arrivo di Corvino. Però, con una formazione che può vantare Cacia, Sansone, Laribi, Krsticic, Mbaye e compagnia, difficilmente può steccare la promozione in una delle Serie B meno competitive di sempre, con la seconda posizione a 59 punti: nel 2007-08 il Bologna arrivò secondo a 84 punti dopo 42 partite, la terza era a 83 e la quarta a 78. Nemmeno vincendo le ultime sei partite si arriverebbe ai punti racimolati dall'AlbinoLeffe. Sono lontani i tempi, quest'inverno, dei contatti con Roberto Mancini e dell'intenzione di costruire una squadra ai massimi livelli in poco tempo: non tutto è perduto, ma d'ora in poi servirà cambiare marcia.