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La "dura legge" del gol aiuta la Juve a San Siro: lo Scudetto si avvicina

La "dura legge" del gol aiuta la Juve a San Siro: lo Scudetto si avvicinaTUTTO mercato WEB
© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS
lunedì 3 marzo 2014, 06:452014
di Giulia Borletto

Le grandi squadre sono così, reggono, subiscono e poi colpiscono. Ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo poi dopo una partita così combattuta é ancora più esaltante. La Juventus vista a San Siro contro il Milan non é stata certamente la migliore dell'ultimo mese. Poco gioco, non molte idee e molte imprecisioni. Ma come mai il tabellino alla fine recita: Milan 0, Juventus 2? Perché come detto prima, una grande squadra, ben organizzata, ben rodata soprattutto, subisce, fa inalberare, imprecare, ma alla fine sorridere di gioia. La squadra di Conte nella Milano rossonera si impone nel momento di maggior difficoltà, nel momento in cui solo la sfortuna non aveva permesso al Milan di essere avanti di almeno 1 gol. Solo dieci minuti prima del vantaggio firmato Llorente, un'azione concitata (partita a causa di un errore di Bonucci) nell'area bianconera manda su tutte le furie Conte, che con un gesto di stizza decide di far scaldare Ogbonna: non sapremo mai se per cambiare realmente assetto tattico o solo per spaventare chi non stava dando il massimo.

La Juventus arriva da due settimane molto pesanti, due settimane che hanno portato ad un derby, andata e ritorno di Europa League e proprio la gara contro il Milan. La strategia di far ruotare il più possibile la squadra sta funzionando. Conte sta ricevendo il meglio da tutti i suoi giocatori, da Isla a Pogba, da Peluso a Bonucci, da Giovinco a Tevez. Proprio sull'Apache potremmo aprire un capitolo a parte, perché il suo arrivo a Torino ha davvero dato quella spinta in più alla Juventus. Regala assist, perle, gol e che gol. Quello che ieri sera ha messo al sicuro la partita é davvero da grande campione, il gol che lo incorona capocannoniere. Un gol e una prestazione che gli hanno regalato una standing ovation nel momento della sostituzione: ad applaudire erano davvero tutti. Le grandi squadre sono così. Subiscono, si rialzano, soffrono e poi grande umiltà, trovano la vittoria.