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La Juve cambia pelle con due cessioni eccellenti. Per la terza non c'è fretta

La Juve cambia pelle con due cessioni eccellenti. Per la terza non c'è frettaTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 27 giugno 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

La Juventus chiude un ciclo e cambia pelle: il triplete non è arrivato, ma i bianconeri vogliono prendere comunque esempio dall'Inter del 2010, che per non aver compreso la basilare necessità di motivazioni all'interno di un gruppo, anche del più valido, ha affrontato anni a dir poco bui. Le partenze di Carlos Tevez ed Andrea Pirlo, i giocatori più rappresentativi della Vecchia Signora nelle ultime stagioni, non sono più questioni di "se" ma soltanto di "quando". L'Apache, come spiegato dal presidente del Boca Juniors ieri sera, non porterà denaro contante nelle casse bianconere, ma una discreta quantità di prelazioni sulla nuova nidiata Xeneizes; un tratto, quello di puntare su un numero incredibile di giovani, caratterizzante la fortuna gestione di Beppe Marotta, scelto quale rappresentante della dirigenza, non certo perché l'unico valido nel ricco organigramma juventino. A questi due addii eccellenti, al netto delle eventuali cessioni di giocatori meno impiegati da Massimiliano Allegri, se ne potrebbe aggiungere un altro, come per il regista bresciano anche questo nel reparto mediano del campo. Ieri mattina in Spagna si parlava del trasferimento di Arturo Vidal ad una non meglio precisata big; sempre per rimanere nella terra di Cervantes, non è un mistero che Paul Pogba sia il principale spot elettorale dei candidati alla presidenza del Barcellona, che si chiamino Joan Laporta o Josep Maria Bartomeu.

Difficile, se non impossibile, che la Juventus si privi di entrambi nel mercato a venire: per assurdo, il blocco del mercato blaugrana sino al 2016 rende il Barcellona il vero favorito nella corsa al corteggiatissimo Pogba, perché il bilancio bianconero potrebbe incamerare adesso (almeno a livello teorico) soldi per un giocatore che potrebbe rimanere a disposizione del tecnico livornese anche nella prossima stagione, ma il Manchester City e le fin troppo roboanti voci che arrivano da oltre Manica restano un'opzione da non scartare. Il cileno, al momento, ha acquisito una posizione secondaria in ottica mercato, anche per le ben note vicende che nel rettangolo verde dovrebbero contare poco o nulla, ma consentono alle squadre interessate di tirare sul prezzo. Un giochino che con la società di corso Galileo Ferraris non sembra destinato ad avere grande fortuna, perché i fasti europei consentono ai bianconeri di non avere particolare necessità di denaro immediato e hanno restituito loro un appeal internazionale che sembrava smarrito. Vidal e Pogba, oltre alle differenti situazioni a livello di pretendenti, sono però diversi da Pirlo e Tevez anche per quanto riguarda la storia personale: difficile immaginare che un giocatore la cui bacheca è priva della Champions League possa ritenersi appagato per essere arrivato ad un palmo di naso dalla coppa dalle grandi orecchie. Di qui, la strategia bianconera, che cambia pelle e chiude un ciclo, come detto in apertura, ma non ha alcun motivo per avere fretta nel farlo.