La Juve e la finale di Champions: ma non erano lontane anni luce?

"Vedere una squadra italiana in finale di Champions da qui a tanti anni a venire, sarà molto, ma molto dura". Un anno e mezzo fa, nonché a qualche mese dall'uscita della Juventus dalla massima competizione europea, Antonio Conte espresse questo pensiero durante una conferenza stampa. Cos'è successo davvero dopo 18 mesi? Che la squadra che a luglio ha deciso di lasciare, la squadra a cui pensava di non potere dare altro dopo tre anni, tre scudetti, una semifinale di Europa League e due Supercoppa Italiana, si ritrova ancora in ballo proprio in Champions, grazie al contributo oltre che del gruppo di giocatori e della società, del nuovo condottiero Massimiliano Allegri. Quindi una italiana può giocarsi una finale, può portare in alto il tricolore, c'era solo da lavorarci, da portarla al livello successivo, al livello di tutte le grandi squadre europee. Questo ha fatto il tecnico bianconero, in silenzio, con educazione e coraggio, vista l'ingombrante eredità che aveva scelto di ritirare nell'estate.

Aiutato poi, da chi poi la Champions l'ha vissuta e conosce bene. Dal giovane Morata, che solo un anno alzava la coppa col Real, a Carlos Tevez che l'ha vinta con lo United, a Patrice Evra, che con la finale di Berlino raggiungerà quota cinque. Tutto mescolato poi a chi la musica della Champions l'ha sempre e solo sognata e che ora può viverla da protagonista assoluto. Il traguardo è vicino, la Juventus era a 90' dall'Olympiastadion e ora è pronta a partire per la Germania.