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La Juve e la sindrome dal dentro o fuori: ecco svelato l'arcano

La Juve e la sindrome dal dentro o fuori: ecco svelato l'arcanoTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 3 maggio 2014, 06:152014
di Giulia Borletto

Il giorno dopo una delusione é sempre il giorno delle valutazioni, dei dibattiti. Si cerca di capire il perché degli errori commessi, cosa non è andato, cosa invece ha funzionato e come si potrà migliorare. In casa Juventus forse si preferirebbe pensare di non aver mai vissuto la serata di giovedì, perché dimenticare, per adesso, nonostante tra pochi giorni bisognerà concretizzare il lavoro di un intero anno, non é così semplice. Nel corso dell'ultima stagione non era mai successo che la Juventus non segnasse almeno un gol davanti al proprio pubblico. Bastava un gol, un gol soltanto per accedere alla finale e forse proprio questa ansia, questo desiderio smisurato di metterla dentro, ha limitato i bianconeri fino a farli intortare con le proprie mani. La Juventus quest'anno si è dimostrata affetta dalla sindrome delle partite da dentro o fuori: fuori in Coppa Italia con la Roma, fuori in Champions con il Galatasaray, fuori in Europa League con il Benfica. Dove c'è stato insomma da giocarsi il prosieguo in 90', Madama ha fallito.

Il giorno dopo una delusione arriva però l'annuncio del rinnovo di Andrea Pirlo fino al 2016, a dimostrazione di quanto un giocatore non più nel fiore della sua carriera calcistica possa essere, ancora, semplicemente unico. Ora c'è grande attesa per altri due rinnovi con ritocco, quello di Pogba e di Antonio Conte. Per il primo si tratta di mettere tutto nero su banco prima della partenza per il Mondiale, evitando così di prolungare troppo l'attesa e il possibile sopraggiungere di nuove incredibili offerte (a Psg e Real si è aggiunto il City dei fantamilioni). Per il secondo invece non ci sono competizioni oltre oceano che ostacolino e neanche corteggiamenti serrati in giro per l'Europa che tengano: questo non perché dopo l'uscita di scena dall'Europa Conte abbia perso fascino, ma perché, come detto già in passato, prima di salutare la Juventus c'è la ferma volontà di vincere lontano dall'Italia qualcosa di molto importante, qualcosa chiamata Champions.