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La leva calcistica della classe '87: Higuain e Vidal, dalla Copa al mercato

La leva calcistica della classe '87: Higuain e Vidal, dalla Copa al mercatoTUTTO mercato WEB
© foto di Ciro Sarpa
lunedì 6 luglio 2015, 08:302015
di Ivan Cardia

"Gonzalo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". Francesco De Gregori ci perdonerà, ma storpiare la sua "La leva calcistica della classe '68" ben si adatta ai protagonisti della 44^ edizione della Copa America, appena conclusasi con la vittoria del Cile, la prima nella storia della Roja, ai danni dell'Argentina. Due su tutti, uno dei quali lo si può già immaginare: Gonzalo Higuain e Arturo Vidal. Fuoriclasse assoluti, con comprensibili alti e bassi, fuori o dentro il campo che sia, usciti uno sconfitto e l'altro vincitore dall'Estadio Nacional de Chile di Santiago, già pronti ad infiammare il mercato.

Il Pipita aveva già conosciuto nell'ultima stagione l'amarezza che uno sbaglio dal dischetto può comportare: a Napoli qualcuno ha già dimenticato i 29 gol stagionali, per ricordarsi soprattutto dei quattro rigori sbagliati, ivi compreso quello fatale nel decisivo scontro diretto contro la Lazio all'ultima giornata di campionato. Ora ha sbagliato dagli 11 metri anche nella spedizione argentina in Copa America, del cui fallimento Higuain non può considerarsi certo l'unico responsabile, visto che la Seleccion aspettava ad un varco mai oltrepassato Lionel Messi e anche Ever Banega si prende il suo bel carico per aver fallito nella lotteria dei rigori. Ma quella palla spedita alle stelle fa il paio con l'altra non appoggiata in rete a pochi secondi dal termine del tempo regolamentare e con il clamoroso gol divorato nella finale del mondiale brasiliano contro la Germania, appena due anni fa. Tre indizi fanno una prova, si dice: forse è semplicistico, perché in tante altre occasioni l'attaccante argentino ha dimostrato di poter fare la differenza, ma il dubbio che nelle occasioni decisive la sua immensa classe si sciolga come neve al sole resta. E porta in dote i legittimi interrogativi del Napoli: adesso Higuain andrà in vacanza, non troppo a lungo e sperando di evitare gli scogli, poi si siederà a tavolino con la società ed il nuovo allenatore Maurizio Sarri per decidere il futuro. Il presidente Aurelio de Laurentiis ha più volte indicato il pagamento della clausola risolutiva inserita nel suo contratto, del valore di poco inferiore ai 100 milioni di euro, quale conditio sine qua non per la sua partenza. La verità, forse, sta appena sotto le pretese, legittime, del presidente del Napoli, perché l'Higuain da 30 gol a stagione potrebbe valere quella cifra, ma Higuain di reti ne ha messe a segno "soltanto" 29 ed in quel gol che manca all'appello ci sono tutti gli interrogativi, altrettanto legittimi, della società che ne detiene il cartellino e di quelle che aspirano a volerlo fare proprio.

Da una faccia all'altra della medaglia, Arturo Vidal, che di rigori sbagliati ne sa qualcosa anche lui (chiedere all'Olympiacos per informazioni), questa volta ha avuto ragione di quei fatidici undici metri, trasformando il secondo rigore dei quattro che hanno consentito al Cile di esplodere in una festa durata tutta la notte. Il centrocampista della Juventus è tornato nel suo Paese natale da re, come il suo soprannome King Arturo faceva intendere, ha perso un po' di smalto e di potere all'interno della nazionale cilena dopo le ben note vicende del sinistro stradale che lo ha visto coinvolto, ma ha dimostrato di poter risultare decisivo anche senza essere il primo della classe. Lo notavano i quotidiani cileni nei giorni scorsi, non noi: dopo quell'incidente il peso di Vidal nelle dinamiche, tattiche e di spogliatoio, della Roja è diminuito non poco, soppiantato dall'emergere del Pitbull Medel e del Mago Valdivia, oltre che di Turboman Vargas. A conti fatti, però, Vidal esce da trionfatore assoluto rispetto al suo coetaneo Higuain e si appresta a diventare anche lui protagonista del mercato. La Juventus, mentre tutti parlano di Paul Pogba, non ha mostrato grande fretta nel voler vendere né il francese né il cileno, ma per tante ragioni è chiaro che preferirebbe fare a meno di quest'ultimo, se dovesse arrivare l'offerta giusta. Che potrebbe già esserci, secondo i media di mezzo mondo, anche se in Inghilterra parlano dell'Arsenal ed in Spagna del Real Madrid, strano che in Francia non parlino del Paris Saint-Germain. Come nel caso del Pipita, solo il tempo dirà cosa accadrà, ma gli interrogativi qui sembrano aver già trovato risposte, anche perché il dischetto non ha tradito Vidal: la Juventus lo ritiene un giocatore fondamentale, ma tutti i giocatori, anche quelli fondamentali, hanno il loro prezzo, in questo caso compreso tra i 30 e i 50 milioni, giusto per stare larghi; il campo, invece, ha dimostrato in tutti i suoi spicchi che i timori ventilati all'estero per il suo carattere esuberante sono destinati ad avere ben pochi riflessi sul rettangolo verde, ove quando c'è da dare il massimo il cileno non fa mai mancare il suo apporto.

Higuain e Vidal: la leva calcistica della classe '87 esce con voti molto diversi dalla Copa America e si prepara ad occupare le prime pagine dei quotidiani sportivi per i prossimi tempi. Questa volta, però, si parlerà di mercato.