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La maglia del Chelsea vale quattro Juventus. Lo United cinque

La maglia del Chelsea vale quattro Juventus. Lo United cinqueTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
sabato 28 febbraio 2015, 07:152015
di Andrea Losapio

Cinque anni, duecento milioni di sterline in cassa. E solo per uno sponsor di maglia. Il Chelsea fa un deciso salto in alto, mostrando, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, il lato più vincente del calcio inglese. Perché la Premier, con le sponsorizzazioni, va a nozze. E su quella blu del Chelsea ci sarà presente la Yokohama Rubber Company, per un lustro, prendendo il posto di Samsung, che nel 2006 aveva firmato un accordo da 17 milioni di sterline all'anno. Circa 60 milioni di euro annui che, solo per la scritta sul petto, pareggia il fatturato di una media società italiana. Per capirci la Juventus - che è certamente la squadra italiana con più appeal, anche mediatico, e come vittorie - ne percepisce circa 16 all'anno. Un quarto.

Come è possibile affrontare club così forti, quando lo stadio di proprietà di fatto viene pareggiato? Il Chelsea ha intenzione di ingrandire lo Stamford Bridge perché è sempre tutto esaurito e ci sono richieste per abbonamenti, mentre lo Juventus Stadium, big match a parte, non è sempre pienissimo. Sempre sugli sponsor: i bianconeri percepiscono dalla FIAT, famiglia Agnelli, che è poi la proprietaria pure del club.
Non è, comunque, la sponsorizzazione più costosa della storia del calcio. Perché il Manchester United, con i suoi 75 milioni di euro all'anno, ha battuto ogni record con la Chevrolet. Praticamente l'equivalente di una campagna vittoriosa in Champions League: quella che per le squadre italiane è la principale strategia per fare il salto di qualità, in Premier è vista come una delle tante opportunità per fare soldi e migliorare la squadra. Poco importa (o quasi) che le squadre inglesi impegnate in Europa prendano sganassoni: prima o poi si rischierà il monopolio, almeno per i grandi campioni e per il fascino che certe sfide portano. E Hull City-Aston Villa potrà vedere calciatori meravigliosi che, in Italia, potremo solo sognarci.