La Nazionale dei giovani: un trend prodotto del campionato
Solo in Italia Gianluca Lapadula, a ventisei anni, può dirsi un giovane di belle speranze. Certo, si può eccepire che l'italoperuviano poche stagioni fa era finito al Gorica, squadra satellite - o quasi - del Parma di Ghirardi. E che quando capita a ventitré primavere rischia di essere una sentenza. Alla fine Lapadula si è ripreso, ha segnato trenta gol in Serie B, è arrivato al Milan. Forse si può dire che sia un giovane per un palcoscenico come quello della nostra A, ma non certo per il resto. Meglio Gagliardini, che però era già in nerazzurro tre anni fa, a dicembre, vincendo una partita di Coppa Italia - abbastanza nettamente a dir la verità - contro il Sassuolo.
In quella squadra c'era anche Barba, perso tra i campionati minori, e Pugliese, altro giovane di bellissime speranze che si è un po' ridimensionato. L'atalantino ha comunque ventidue anni, così come Cataldi, centrocampista incrociato in finale Scudetto Primavera. Lo stesso Politano di anni ne ha ventitré ma è arrivato in nazionale al posto di Domenico Berardi, che è nato nel 1994. Insomma, al netto dei tanti infortuni che hanno colpito la spedizione di Ventura, si può mettere una linea sui giovani, cioè quelli nati dal 1990 in poi. Ben sapendo che in altre parti del mondo uno come Gotze, classe 1992, ha già deciso un Mondiale.