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La nuova scuola dei portieri italiani. In cerca del nuovo Buffon

La nuova scuola dei portieri italiani. In cerca del nuovo BuffonTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
giovedì 18 settembre 2014, 07:152014
di Andrea Losapio

Gianluigi Buffon rischia di essere un portiere inarrivabile. Per quasi due decenni ha cantato e portato la croce, diventando da bambino prodigio, al Parma quando era ancora teenager, a grande protagonista di un Mondiale che avrebbe dovuto dargli imperitura memoria. Nel 2006 avrebbe meritato, probabilmente, il Pallone d'Oro più di Fabio Cannavaro, comunque degno vincitore, perché in parecchie occasioni il suo guantone (basti pensare alla parata su Zidane in finale, ma anche ai molteplici miracoli contro l'Ucraina nella partita più semplice dal girone in poi) è arrivato a mettere una pezza dove una difesa comunque difficilmente battibile era arrivata. Quindi Buffon è assolutamente impossibile da criticare, pur avendo perso colpi causa età galoppante (ha comunque 37 anni) e problemi alla schiena di varia natura.
Nel Mondiale 2014, in Brasile, ha lasciato il palcoscenico, nella prima partita, a Salvatore Sirigu. Qualcuno ha poi obiettato, a bocce ferme e qualificazione perduta, che forse il portiere del Paris Saint Germain sarebbe stato il più adatto a conservare i pali, senza ricordare quello che successe nel 2010 dopo l'infortunio di Gigi. Non un bello spot per il calcio italiano, allora, altrettanto imbarazzante la sconfitta con Costa Rica e Uruguay, dove Buffon ha però poche colpe.


La realtà è che è difficile pensare al portiere della Juventus come sostituto di Dino Zoff, capitano della spedizione vincente a Spagna 1982, immortalato ad alzare una coppa che alla vigilia sarebbe stata difficilmente ipotizzabile. Però, nonostante il nostro campionato stia passando il peggior momento dal dopoguerra in poi, ci sono parecchi portieri che si stanno guadagnando le luci della ribalta. E non saranno solo temporanee, perché i Perin e gli Sportiello, passando per i Bardi (autore sì di una mezza papera con la Juventus, ma poi paratutto con il Napoli) sono il futuro che sta per arrivare. Senza pensare a Scuffet - infortunato - o Meret, che qualcuno dice ancora più forte del suo quasi coetaneo nonché collega all'Udinese. Consigli ha forse perso un treno importante perché gli si preferisce Rafael o Diego Lopez - poi con 7 gol sul groppone è tutto più difficile da non giustificare - mentre Viviano è tornato in Italia, Colombi e Leali incominciano a muovere i primi passi nella categoria. Tanti volti nuovi per una scuola che sta rinascendo: e che, magari, avrà la possibilità di non dovere pescare troppi numeri uno al di fuori dei confini nazionali.